Lazio, Milinkovic si ribella: il messaggio sui social

Il Sergente tuona scrivendo sul proprio profilo: «Saranno 4 finali, Ho sempre dato tutto e lo farò»
Lazio, Milinkovic si ribella: il messaggio sui social© LAPRESSE
Daniele Rindone
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ROMA - Calo di gol, di forza, di velocità. Sarri va alla ricerca di Ciro, Milinkovic e Zaccagni. Sono i tre che gli stanno mancando, i tre cui ha fatto riferimento a S.Siro: «Che in questo momento ci siano tre giocatori non in condizione, anche mentale, mi sembra evidente. Vediamo se riusciamo a farli rendere di più di quello che stanno facendo e torneremo a essere più forti». Hanno nomi e cognomi i Mister X. Sarri non li ha pronunciati, sono facilmente intuibili. Immobile, Milinkovic e Zaccagni stanno rendendo meno di Luis Alberto e Felipe Anderson, entrambi sempre pronti a garantire corse e rincorse, non solo colpi. Ma Ciro, Sergej e Zac sono diventati anonimi per motivi diversi. Soprattutto loro incarnano le potenzialità della Lazio, loro hanno fatto e possono continuare a fare la differenza.

Immobile

«Ciro, se non fa la partita o non segna, si accascia. Fisicamente gli manca qualcosa», ha detto Sarri parlando di Immobile. Gliene sono successe in continuazione quest’anno e la gestione delle ultime settimane, per quanto comprensibile, non l’ha aiutato a ritrovarsi. Ciro s’era infuriato a S.Siro per la sostituzione con l’Inter, è esploso dopo la sostituzione con il Sassuolo. E a Milano era irriconoscibile come la maggior parte dei suoi compagni. Con Sarri c’era un feeling forte, da gennaio in poi qualcosa è cambiato. Sarri più di tutti sa quanto sia mancato il vero Ciro alla Lazio, quanto il suo score limitato stia incidendo sul finale di campionato. Mau spera che il capitano riesca a migliorare la forma e a garantire i colpi necessari nelle ultime quattro partite. Spera di riuscire a rivitalizzarlo. Ciro soffre per ciò che ha vissuto, attraversato e subito. E’ il primo a voler rialzare la Lazio, a scuotere il gruppo, a trascinarlo. Per riuscirci deve stare bene mentalmente e fisicamente. Deve sentirsi in sintonia con tutti, deve sentire fiducia illimitata. Sono i segreti che gli hanno permesso di diventare una leggenda vivente.

Milinkovic

Sta mancando il vero Milinkovic, sotto assedio da più parti. Sa anche lui di aver vissuto una stagione difficile, di aver regalato pochissimi lampi nel nuovo anno, dopo il Mondiale. Può dire poco a sua discolpa, può far parlare i fatti. L’infortunio di novembre l’ha condizionato, le voci sul futuro non possono non aver lasciato il segno, s’avvicina alla partenza, da lui voluta fortemente, e alla scadenza. Con Sarri non c’è mai stata un grande affinità. Si sono capiti nel tempo, hanno provato ad andare d’accordo. La bocciatura con il Sassuolo, la panchina decisa nei giorni precedenti alla comunicazione avvenuta poco prima della partita, non ha fatto altro che turbare ancora di più il Sergente. Ieri ha reagito alle accuse che l’hanno colpito con un post social: «Mancano 4 partite che per noi devono essere come 4 finali. Indosso questa maglia dal 2015 e ho sempre cercato di dare il massimo e così farò ancora perché come sapete tutti io sono fatto così. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo, dobbiamo farcela!». Un urlo per ribadire la volontà di chiudere bene la sua avventura, respingendo gli addebiti di chi è convinto che abbia mollato.

Zaccagni

Vive un momento difficile Zaccagni. Aveva segnato nel derby e contro la Juve, si è fermato a parte l’assist fornito contro il Sassuolo a Basic per il 2-0. E’ da un mese che non si vede il vero Zaccagni, bersagliato in campo, preso di mira, colpito ripetutamente dagli avversari. E’ stato in dubbio alla vigilia con il Milan, soffre a causa di un inizio di pubalgia, lo sta limitando.


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