Lazio, Milinkovic prepara i saluti: l’ultima volta in casa

Il Sergente sempre convinto di provare una nuova avventura. Ma Lotito aspetta offerte convenienti
Daniele Rindone
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L’ anno scorso aveva salutato Sarri e i compagni a maggio, salvo restare. Quest’anno, i saluti, sono più credibili. Sergej Milinkovic s’appresta a vivere l’ultima stagionale all’Olimpico, può essere l’ultima dei suoi anni laziali. L’intenzione di andare via è confermata, ovviamente dipende dal mercato, dalle offerte che arriveranno e che saranno al vaglio di Lotito. Chiede 40 milioni e minaccia di non concedere sconti. Sono ipotizzabili offerte da 25-30 milioni. La Premier resta una destinazione possibile. Occhio a Juve e Milan, se non all’Inter. Sergej è in scadenza nel 2024 ed è tra i giocatori che fanno gola. Per Lotito sarà l’ultima occasione per venderlo altrimenti lo perderà a zero. Milinkovic da gennaio sarà nelle condizioni di firmare con altri club. Il suo manager Kezman attende la conclusione dei campionati, in primis quello italiano, per iniziare i colloqui di mercato. Nelle prime due settimane di giugno si inizierà a capire quali prospettive si apriranno per il Sergente. Prima ci sono le sfide con Cremonese ed Empoli da giocare. Sergej vivrà un pomeriggio e una sera diversi domenica. Si festeggeranno Champions e decennale del 26 maggio, sarà anche il giorno dei saluti (per alcuni) e degli addii (per altri). La decisione l’ha presa, vuole tentare una nuova avventura anche se non l’ha ancora comunicata ufficialmente ai tifosi.

Milinkovic e i gol pesanti

Prima o poi lo farà. « Con la mia gente ho un bellissimo rapporto. Sono 8 anni che siamo insieme, io sono contento quando loro sono contenti. I tifosi mi aiutano anche nei momenti difficili, loro c’erano sempre. Posso solo dirgli grazie», ha dichiarato di recente il gigante serbo. Aveva parlato a Dazn, non aveva sfiorato l’argomento futuro. Ogni volta che lo affronta cerca di essere soft, ma anche di non provocare illusioni. Il finale. Sergej ha sofferto molto quest’anno, il più difficile della sua avventura laziale. Nell’ultimo mese ha garantito gol pesanti contro Monza, Juve e Lecce. Quello con i pugliesi è stato pesantissimo, è valso il 2-2 al 94’ e ha avvicinato la Champions. Sergej in tutto ha segnato 9 gol tra campionato e Coppe (7 in campionato, 2 in Europa League).

Milinkovic e il cambio tra Inzaghi e Sarri

Vuole raggiungere la doppia cifra, ha due partite per riuscirci. Il passaggio da Sarri a Inzaghi non è stato semplice neppure per lui: «Fanno un calcio diverso. Con Inzaghi utilizzavamo di più la soluzione con palla alta, con Sarri giochiamo palla a terra. La semplificazione del gioco è quello che vuole il mister da noi: pochi tocchi, ti muovi di più. Modulo? Tra 4-3-3 e 3-5-2 cambia tanto. Nel 3-5-2 hai molti giocatori intorno e sai sempre dove passarla, nel 4-3-3 si corre di più. A me piace più il 3-5-2. Mi diverto perché abbiamo sempre palla noi. Con Sarri è il secondo anno: nel primo abbiamo avuto qualche difficoltà ma ora ci siamo abituati, abbiamo iniziato a divertirci. Sarri ci fa correre molto, ma se non corri non puoi giocare questo sport. Corri per prenderla, ma dobbiamo tenerla un po’ di più», aveva spiegato a Dazn. La scelta. Oggi Sergej è chiamato a valutare il futuro. Restare in Italia o andare all’estero? Questo è il dilemma. Valuterà ogni proposta con il manager Kezman, sceglieranno quella migliore. Poi entrerà in gioco Lotito, il via libera deve darlo lui. Gli conviene, ha bisogno di raccogliere più soldi possibili per costruire una Lazio da Champions. Al futuro di Milinkovic si lega il futuro di Tare, c’è un forte legame con il manager Kezman. Senza Tare, gli equilibri saranno diversi. Lotito non può permettersi autogol.


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