Eccolo, il giorno di Baroni, quello che darà avvio a una nuova fase della sua carriera. È attesa oggi (o al più tardi domani) la firma che sancirà l'inizio della sua avventura alla Lazio. Ieri è avvenuto il primo passo, propedeutico appunto al suo sbarco nella Capitale: «Il Verona comunica l’interruzione consensuale del rapporto professionale con mister Marco Baroni. Il presidente Maurizio Setti, a nome di tutto il club, lo ringrazia per il lavoro svolto in questa stagione e gli augura le migliori soddisfazioni per il prosieguo della sua carriera sportiva». Con questo comunicato pubblicato sul proprio sito, il club veneto ha ufficializzato la separazione dall'allenatore che ha condotto la squadra alla salvezza nell'ultima stagione. Lo ha liberato, rispettando la parola data nel momento in cui lo aveva scelto, ossia che se fosse sopraggiunta la chiamata di un club di primo livello non ci sarebbe stata alcuna opposizione, né tantomeno una clausola da pagare per far chiudere anticipatamente il contratto firmato fino al 2025.
Baroni, la grande occasione
La Lazio, in tal senso, rappresenta la prima grande occasione in una big per il sessantenne allenatore fiorentino, il culmine di una lunga gavetta che adesso lo chiama a un salto di qualità. Dovrà confrontarsi con una piazza esigente, inserendosi (non per sue responsabilità) all'interno di un contesto tesissimo e di contestazione come non era da anni. E per la prima volta si troverà a dover gestire una rosa impegnata in tre competizioni, compresa l'Europa League, una coppa in cui la squadra biancoceleste è di fatto obbligata a fare bella figura. La "variante internazionale" rappresenta un'altra grande novità della sua lunga carriera, che celebrerà (tra il 25 e il 26 settembre ci sarà il suo esordio ufficiale nel secondo torneo Uefa) a due settimane di distanza dall'11 settembre, giorno in cui spegnerà 61 candeline. Il più grande regalo, però, glielo hanno già fatto Lotito e Fabiani, nel momento in cui lo hanno scelto come nuova guida della Lazio per affidargli lo scettro lasciato dal dimissionario Tudor. Il croato aveva pretese alte e «voleva cambiarne 8», Baroni dal punto di vista societario è invece perfetto per valorizzare la rosa già a disposizione, che comunque sarà arricchita da ulteriori innesti.