Maestrelli, le emozioni di uno scudetto diventato storia

Il film presentato al Festival di Roma ma presto anche al cinema e in tv
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Maestrelli è stato un maestro di calcio e un padre per i calciatori che ha allenato. Ma è anche stato molto più di questo nella vita e anche in panchina. Pioniere del cosiddetto “calcio totale”, un sognatore audace che ha sfidato il predominio delle grandi squadre del Nord, portando una Lazio allora composta da calciatori sconosciuti ma trascinati dal suo carisma a conquistare uno storico scudetto nel 1974. Con la regia e la sceneggiatura di Francesco Cordio e Alberto Manni, il docufilm “Maestro, il calcio a colori di Tommaso Maestrelli” non è solo il doveroso omaggio a un grande uomo di sport, ma anche un viaggio nell’Italia del Novecento, condotto attraverso una mescolanza di filmati d’archivio, interviste a esperti e testimonianze di chi ha vissuto quegli anni. Un modo per mostrare il ruolo centrale che lo sport ha avuto nell’evoluzione della società, dei costumi e della cultura italiana, a cui s’intreccia indissolubilmente.

Maestro, il dietro le quinte

La produzione è stata curata da Groenlandia, con Matteo Rovere e Leonardo Godano, la fotografia affidata a Lorenzo Di Nola, il montaggio ad Elisabetta Abrami. Nel cast, oltre a Massimo Maestrelli, anche Andrea e Nicolò Maestrelli, Edoardo Albinati, Tonino Raffa, Franco Ordine, Giancarlo Oddi, Luigi Martini, Bruno Giordano, Antonio Guido, Guido De Angelis, Riccardo Cucchi, Stefano De Grandis, Enrico Bendoni, Mercedes Catalano, Massimo Tecca, Giacomo Massimiliano Desiante, Mauro Mazza, Duccio Casini, Fabrizio Tontodonati, Albertino Bigon, Giuseppe Tomasini e Giovanni Pirazzini. Particolare la colonna sonora, curata da Francesco Arpino e Luca Bussoletti, anche autore del commovente inedito che scorre sui titoli di coda, composto ad hoc e intitolato “La ballata degli ultimi”, che davvero pare ripercorrere la vita del Maestro, dal “riso e piselli di Lina e la squadra tutta a cena. Famiglia allargata tra figli e campioni. Conosci questa scena”, a “c’è un’aquila in volo nel cielo di maggio e brilla un nuovo sole Rigore di Giorgio e vantaggio col Foggia e infine il tricolore”.


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