ROMA - Alla conquista di Cristiano Ronaldo e di tutto il Portogallo. Per Tavares è l'inizio di una nuova sfida. Ci voleva la Lazio per far arrivare la chiamata dalla nazionale maggiore. Anche perché sarebbe stato impossibile da parte del ct Roberto Martínez ignorare il re degli assist della Serie A e d'Europa. Gli 8 passaggi vincenti serviti con la maglia biancoceleste in questo straordinario avvio di campionato non hanno avuto eguali nei top 5 campionati europei. Sono arrivati al massimo a 7 Lamine Yamal in Liga, Bukayo Saka in Premier League e Omar Marmoush in Bundesliga, mentre si è fermato a 6 João Neves in Ligue 1.
Tavares vuole stupire Cristiano Ronaldo e il Portogallo
Un rendimento mostruoso, quello del terzino sinistro, ma la convocazione è stata una più che logica conseguenza non solo per questo motivo. L'inserimento nella lista di Martínez fa parte infatti di un percorso lungo, che Nuno Tavares ha iniziato il 12 febbraio di 6 anni fa con il suo esordio nell'Under 18 lusitana. A partire da allora è sempre stato in pianta stabile nelle categorie di riferimento, giocando l'ultima gara con l'Under 21 il 2 luglio 2023, nel match perso con l'Inghilterra ai quarti di finale dell'Europeo di categoria. A partire da quel momento, complice anche la problematica scorsa stagione nel Nottingham Forest, è uscito dal giro, ma ora è pronto a riprendersi il tempo perso, per conquistare Roberto Martínez, Cristiano Ronaldo e tutto il Portogallo. Intanto un primo feedback è arrivato da Nuno Mendes, che ne ha parlato in conferenza stampa: «È un piacere giocare con Nuno Tavares, è un giocatore con molta qualità e l'ha dimostrata alla Lazio. È un avversario diretto, ma è qui perché se l'è meritato. Mi piace avere compagni di squadra da cui imparare. È un bene per me e per lui. Ha fatto 10 partite, 8 assist, questa è la qualità del Portogallo».
Una potenza devastante sulla corsia sinistra della Lazio
Non solo assist, anche una potenza devastante sulla corsia di sinistra. Quella descritta dal suo preparatore atletico, Tomas Mota, ai microfoni di SoFoot: «Non si limita a fare la seduta che gli chiedo, cerca sempre di capire gli allenamenti. È molto curioso. Ho visto subito che era determinato a tornare ed è sempre un piacere lavorare con un atleta di questo tipo. Ha una grande etica del lavoro e soprattutto un'impressionante capacità fisica nel fare sempre meglio le sessioni ad alta intensità. È uno degli atleti più professionali con cui abbia mai lavorato. Si è voluto assicurare di avere la forza fisica ottimale per affrontare l'intera stagione». Da giocare sia con la maglia biancoceleste, sia con quella del Portogallo.