ROMA - “Dopo l’addio di Sarri, ho vissuto un periodo davvero molto tosto. Da capitano mi sono accollato delle responsabilità che nemmeno pensavo di avere: non ero pronto e sono finito in un vortice più grande di me”. Ciro Immobile si racconta. Il suo passato alla Lazio, da vera bandiera, fino all’addio per firmare con il Besiktas. A Sky Sport l’ex punta biancoceleste continua: “Se non sei lucido di testa, le gambe non girano come dovrebbero e ti fai male, esattamente come mi è successo. Tutte queste cose mi hanno portato a decidere di lasciare e mi è stata molto di aiuto anche mia moglie Jessica: lei aveva visto un Ciro cambiato, io avevo capito di essere a fine di un ciclo. Unendo queste due cose, il risultato è stato questo“.
Immobile si racconta tra passato e futuro
"Durante il viaggio dall’Italia alla Turchia ho avuto pensieri positivi: avevo entusiasmo nel dover affrontare questa nuova avventura, nel voler partire col piede giusto. La mia mente era proiettata a fare bene: mi piaceva il fatto di dover cambiare, ma allo stesso tempo ero un po’ spaventato dopo otto anni di Lazio. Ma alla fine avevo l’entusiasmo che hanno tutti quando cambiano squadra: avevo voglia, fame di ricominciare, di avere nuovi stimoli. Ero un po’ triste soprattutto perché avevo lasciato la mia famiglia in Italia. Mi serviva però un impatto così in Turchia: sono entrato, ho segnato due gol, sono stato nominato miglior giocatore della partita e ho alzato il trofeo. Dà una certa carica“.
Immobile in Turchia: le sue parole
“Dall’azzurro celeste della Lazio al bianconero, il passaggio è stato particolare. Ma devo dire che mi piace: è una bella maglia. I tifosi della Lazio mi hanno amato alla follia e io ho amato loro allo stesso modo. Ma alla fine stava diventando quasi un amarsi per quanto fatto e non per quello che potevo ancora fare, e questo un po’ mi pesava. Nel calcio i giocatori che vanno avanti sono quelli che hanno più continuità, l’ho sempre pensato. Ora però in Turchia sto benissimo, questo stadio ti avvolge. Il campionato è di buon livello e sono venuto qui per continuare a fare quello che mi piace: divertirmi“.
Il rammarico di Immobile
"Se c’è un rammarico? Sì, quello di non aver salutato i tifosi. Come tutte le storie c’è un inizio e una fine: sarebbe stato bello poter condividere un bel finale insieme, non è detto che un addio non possa avvenire con un sorriso, con gioia. Sarebbe stato come un arrivederci tra due amici che prendono due strade diverse. Quello mi è rimasto sul groppone“.