Lazio, Zaccagni talismano: il dato nel derby che fa sperare Baroni

Ha deciso gli ultimi due centrati dalla Lazio. L’anno scorso ha segnato in Coppa Italia, in campionato li aveva saltati entrambi
Daniele Rindone

Immobile oggi è una statua di capitano, il capitano statuario è Zaccagni. Totem e talismano da derby, gli ultimi due vinti in assoluto li ha firmati lui. E negli ultimi due non vinti l’anno scorso in campionato non c’era perché ko. Z, ha lasciato il segno Zaccagni come il segno di Zorro. L’ha fatto il 19 marzo 2023 in campionato (Lazio-Roma 1-0) e il 10 gennaio scorso in Coppa Italia (Lazio-Roma 1-0). Nel doppio incrocio di Serie A, nel campionato 2023-24, si è registrato un pareggio all’andata (0-0) il 12 novembre 2023 e un ko al ritorno il 6 aprile scorso (Roma-Lazio 1-0). E’ un talismano Zaccagni perché su sette derby disputati dalla Lazio da quando è arrivato (estate 2021) ne ha giocati solo tre e tutti e tre sono stati vincenti. Aveva saltato i primi due della stagione 2021-22, uno per infortunio, uno per squalifica. Zaccagni vuole riprendersi il derby e vuole farlo da capitano. Sarà il primo con la fascia stretta al braccio. Ieri ha guidato la squadra durante il giro d’onore effettuato al Fersini. «Grazie, a domani», il post pubblicato in serata. Una promessa.

Zaccagni, la chiave

Capitano e 10, Arciere e ala, attacca, difende e corre fino a spolmonarsi. E’ l’incastro perfetto nel gioco di Baroni, è l’uomo che viene considerato nemico numero uno per quanti derby ha deciso, per come sguscia via e per fermarlo spesso dev’essere buttato giù. Da anni è tra i giocatori che subiscono più falli, attentano ai suoi cosciotti. Zaccagni uomo-derby lo è stato e può esserlo di nuovo. Alla Roma ha segnato su azione nell’aprile 2023, dando un giro al suo destro. E su rigore in Coppa Italia a gennaio. In campionato quest’anno non segna da cinque partite, l’ultimo colpo contro il Bologna. Ha segnato cinque volte, è a metà dall’obiettivo della doppia cifra in A. I gol di Zaccagni sono gol d’oro quanto gli assist (due). Senza le sue partecipazioni la Lazio avrebbe nove punti in meno, nessuno in campionato ha regalato più punti alla sua squadra (nove anche Lucca, Kean e Thauvin fino all’ultimo turno del 2024).


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Zaccagni da capitano

«Sarà più bello vincerlo da capitano», aveva confessato Zaccagni nell’intervista concessa al Corriere dello Sport-Stadio a novembre. E’ il capitano del nuovo corso, è un nuovo simbolo. Ha ereditato i gradi di Ciro, il 10 di Luis Alberto, tutte le responsabilità dello spogliatoio e della squadra: «Sono onorato», ripete sempre. A cavallo tra 2024 e 2025 aveva indovinato il motto derby: «Il 2025 inizia col botto. Sappiamo che partita è il derby. Abbiamo tanti ragazzi nuovi e dobbiamo subito trasmettere cos’è questa gara per il nostro popolo. Subito dopo il pareggio con l’Atalanta abbiamo iniziato a concentrarci. Noi sentiamo la fiducia dei tifosi, ci arriva perché è raro che sbagliamo l’atteggiamento in campo. La gente è contenta e anche noi. Abbiamo un obiettivo in testa, è chiaro, è domenica, è il derby. L’unica cosa che conta in questo momento. Vogliamo dare una gioia ai nostri tifosi». Da capitano ha sentito il dovere di avviare al derby i nuovi arrivati, i più giovani. Da capitano sente il dovere di provare a deciderlo. Il leggendario Ciro è stato un incubo della Roma per anni. Il discendente Zaccagni vanta già un buon bottino di gol e vittorie da derby. Stampati sul petto, dalla parte del cuore.


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Immobile oggi è una statua di capitano, il capitano statuario è Zaccagni. Totem e talismano da derby, gli ultimi due vinti in assoluto li ha firmati lui. E negli ultimi due non vinti l’anno scorso in campionato non c’era perché ko. Z, ha lasciato il segno Zaccagni come il segno di Zorro. L’ha fatto il 19 marzo 2023 in campionato (Lazio-Roma 1-0) e il 10 gennaio scorso in Coppa Italia (Lazio-Roma 1-0). Nel doppio incrocio di Serie A, nel campionato 2023-24, si è registrato un pareggio all’andata (0-0) il 12 novembre 2023 e un ko al ritorno il 6 aprile scorso (Roma-Lazio 1-0). E’ un talismano Zaccagni perché su sette derby disputati dalla Lazio da quando è arrivato (estate 2021) ne ha giocati solo tre e tutti e tre sono stati vincenti. Aveva saltato i primi due della stagione 2021-22, uno per infortunio, uno per squalifica. Zaccagni vuole riprendersi il derby e vuole farlo da capitano. Sarà il primo con la fascia stretta al braccio. Ieri ha guidato la squadra durante il giro d’onore effettuato al Fersini. «Grazie, a domani», il post pubblicato in serata. Una promessa.

Zaccagni, la chiave

Capitano e 10, Arciere e ala, attacca, difende e corre fino a spolmonarsi. E’ l’incastro perfetto nel gioco di Baroni, è l’uomo che viene considerato nemico numero uno per quanti derby ha deciso, per come sguscia via e per fermarlo spesso dev’essere buttato giù. Da anni è tra i giocatori che subiscono più falli, attentano ai suoi cosciotti. Zaccagni uomo-derby lo è stato e può esserlo di nuovo. Alla Roma ha segnato su azione nell’aprile 2023, dando un giro al suo destro. E su rigore in Coppa Italia a gennaio. In campionato quest’anno non segna da cinque partite, l’ultimo colpo contro il Bologna. Ha segnato cinque volte, è a metà dall’obiettivo della doppia cifra in A. I gol di Zaccagni sono gol d’oro quanto gli assist (due). Senza le sue partecipazioni la Lazio avrebbe nove punti in meno, nessuno in campionato ha regalato più punti alla sua squadra (nove anche Lucca, Kean e Thauvin fino all’ultimo turno del 2024).


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