Caso falconiere Lazio: c'è un limite e va difeso

La Lazio non può permettersi il volgare bagno di ridicolo: prende le distanze e fine dello show
Caso falconiere Lazio: c'è un limite e va difeso© Lapresse
Cristiano Gatti
3 min

Lo chiameremo condor per convenzione e per decenza. Vai con le immagini: questo condor in primo piano, posizione eretta, per dire come già funziona bene. Sullo sfondo l’appendice del condor, faccia compiaciuta, soddisfatta, felice: il suo falconiere

È quanto circola in rete, inondazione di clic, di Juan Bernabé e del suo coso ristrutturato chirurgicamente. Fino a sabato scorso era semplicemente il falconiere della Lazio, addestratore dell’aquila Olympia, l’amato pennuto che volando sul campo fa da introduzione alle partite dei biancocelesti. Contorno e folklore. Ora l’ornitologia irrompe nel modo più imbarazzante al centro delle questioni societarie, per una faccenda - diciamo così - di opportunità e di buongusto, se proprio non vogliamo scomodare termini impegnativi come serietà e pudore

Al popolare Juan non è parso vero di inalberare via social l’attrezzo dopo l’agognata manutenzione, anzi il robusto potenziamento, che gli ha restituito l’antico vigore e malcelate speranze d’essere di nuovo rapace, lui pure. Il chirurgo gli ha chiesto di esibire i risultati a scopo promozionale, ben volentieri Juan ha dimostrato pubblicamente, senza se e senza ma, che l’affare funziona alla perfezione. Il problema è che l’euforia gli ha un po’ preso la mano. Diventato in pochi giorni la star del web, non ha saputo resistere al richiamo forte della popolarità e ha concesso un’intervista al popolare Cruciani, che su certi tempi danza in punta come un Bolle. E la protesi, e l’operazione, e tutto il resto, ma poi la briscola finale: Juan si dichiara pure orgogliosamente fascista. Pacchetto completo, caso esplosivo, Lazio furibonda come un’aquila

Così si riduce una bellissima tradizione, l’uccello più nobile e regale a trascinare sulle note dell’inno la domenica dello stadio, in una penosa – ops – vicenda pecoreccia da quinto alpini. A quanto pare Juan il falconiere riesce a tenere a bada più le aquile che il condor, ma questo alla fine gli costa il posto. La Lazio prende le distanze, fine dello show. Ognuno per la sua strada. D’altra parte, restano inimmaginabili gli effetti il giorno in cui Juan, dopo l’adeguata riabilitazione (che poi magari illustrerà tramite apposito webinar), si ripresentasse allo stadio. La Lazio non può permettersi il volgare bagno di ridicolo. C’è un limite, va difeso. Libero Juan di continuare la carriera in proprio. Un vero testimonial del.


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