
ROMA - Le notizie sono due: Noslin centravanti, Baroni vuole riprovarci. Un banalissimo infortunio domestico, però, ha rallentato il piano di rilancio dell’olandese, entrato bene con il Toro. Era vivace, dentro al gioco, ha tirato due volte, dando segnali di (ritrovata) vitalità. Il tecnico della Lazio ci sta pensando, ma andranno verificate le sue condizioni e soprattutto Noslin dovrà tornare ad allenarsi oggi, dimostrando di aver recuperato in pieno e di essere disponibile per Bergamo. Negli ultimi due giorni non ha lavorato con il gruppo a causa di un trauma al piede, si sarebbe ferito colpendo lo spigolo di un gradino a casa. Niente di preoccupante a Formello, per questo motivo è stato gestito e lo staff medico ritiene che due giorni di riposo e di lavoro differenziato siano sufficienti. La prova del campo oggi dovrà suffragare certo tipo di ottimismo, altrimenti toccherà di nuovo a Boulaye Dia. Il ballottaggio, come minimo, va tenuto aperto ma è un fatto assodato che la Lazio non abbia ancora trovato un numero 9 alternativo a Castellanos. Il senegalese parte da lontano, si è abituato ad agire da trequartista, va incontro alla palla e ai centrocampisti, si combina bene in coppia con il Taty, meno se deve sostenere il ruolo di prima punta e non ha la condizione di qualche mese fa. A Formello ritengono non sia un finalizzatore, ecco perché ogni volta in cui è mancato l’argentino sono stati provati diversi interpreti nel ruolo.
Lazio, occasione per Noslin
L’intenzione, nel momento stringente della stagione, è concedere un’altra opportunità a Noslin, per la verità sinora deludente. L’acquisto più costoso della Lazio (circa 18 milioni compresi premi) non ha mantenuto le promesse, si è acceso poco e in maniera sporadica, un brutto infortunio al malleolo lo ha fermato a dicembre subito dopo la tripletta al Napoli in Coppa Italia e quando il suo inserimento sembrava compiuto. Pochi lampi, alternati a lunghissime pause. Può darsi abbia influito l’incertezza relativa alla sua collocazione tattica (mai trovata) nel mosaico della Lazio, appoggiata su due esterni (Isaksen e Zaccagni), un trequartista (Dia) e un centravanti (Castellanos). Noslin sembra un attaccante in grado di muoversi in qualsiasi posizione, ma non ha un ruolo definito. Ha spunto in velocità, dribbling e la tecnica si vede, perché è riconoscibile (come nel caso del Taty, criticatissimo un anno fa), forse non troppa personalità o almeno ha sofferto il trasferimento alla Lazio. Baroni lo ha allevato nel Verona e crede nel suo talento: di sicuro prima giocava di rimessa e si esaltava in contropiede. La squadra biancoceleste si muove in modo diverso, dovrebbe assisterlo cercando di liberarlo in profondità. Non fa gli stessi movimenti di Dia e Taty, abituati a venire incontro alla palla. Il tecnico, più volte, lo ha difeso sottolineando che andrebbe servito meglio. Bergamo potrebbe essere la sua partita, a patto che oggi a Formello dimostri piena efficienza, altrimenti se ne riparlerà in Norvegia.
Lazio, i progressi di Castellanos
Baroni applicherà il turnover, come è successo con Gila (di rientro dalla nazionale) e Gigot, titolare con il Toro. Castellanos per la prima volta è tornato in gruppo e ha sostenuto l’intero allenamento. Buone notizie, sta bene, intensificherà gli allenamenti nei prossimi giorni. La Lazio progetta un rientro graduale, l’argentino è fermo da metà febbraio, si procederà con estrema cautela. È possibile la convocazione per Bergamo, vedremo se per giocare gli ultimi 20-25 minuti. Il vero progetto è portarlo in Norvegia per un impiego part-time, averlo al top nel derby con la Roma e titolare anche quattro giorni dopo all’Olimpico per il ritorno dei quarti di Europa League. Entrare in corsa con l’Atalanta, avendo sostenuto solo tre allenamenti completi, può essere un rischio. Baroni ci penserà bene, questa volta non ha intenzione di accelerare e rischiare nuovi infortuni, soprattutto se Dia e Noslin possono garantire una staffetta coprendo i 90 minuti del Gewiss.