Un a furiosa tormenta di neve ha accolto la Lazio a Bodø. Una furiosa tormenta di gol deve scatenare la Lazio sul Bodø. Missione possibile, dicono e ripetono tutti, da Baroni alla squadra. Per i norvegesi il piano meteorologico ha funzionato quanto il piano tattico all’andata. Al ritorno la Lazio prepara un assalto ardente e garibaldino, bisognerà volare in porta da subito e segnare minimo un gol nel primo tempo per vincere con tre di scarto, evitando di beccarne. Baroni aveva svelato in Norvegia una parte del piano d’assalto, prevede un assembramento tra mediani e attaccanti nella trequarti del Bodø: «Dobbiamo andare più alti negli ultimi 25-30 metri, è lì che dobbiamo portare una pressione più a uomo». La pressione è mancata in Norvegia, dovrà essere impetuosa domani, senza però regalare praterie, vizietto che la Lazio non ha mai perso.
La novità di Baroni in avanti per l'assalto al Bodo
Baroni deve trovare e moltiplicare i gol mancati finora, deve riuscirci in una sola notte. Può rilanciare la coppia Taty-Dia varando di nuovo la formula del doppio centravanti. Oppure scegliere Pedro con l’argentino, è il rebus che forse sarà sciolto oggi. Taty e Dia sono disponibili entrambi da due partite, nel 2025 hanno giocato insieme solo 4 volte dall’inizio su 19 partite, l’ultima in tandem risale a Lazio-Monza (5-1) del 9 febbraio, più di un mese fa. Unica vittoria in casa in campionato da gennaio. Dia era partito bene, tre gol in un mese: Como, Verona e Napoli. Poi è entrato in crisi. Taty s’era sbloccato a inizio febbraio, due gol di fila contro Cagliari e Monza, poi lo stiramento contro il Napoli. E la ricaduta nel ritorno col Viktoria Plzen. «Sono due giocatori che avevano trovato la capacità di integrarsi alla perfezione. Taty è stato fuori a lungo, sta rientrando e deve stare sereno», aveva detto Baroni prima del derby. L’idea di rilanciarli contro la Roma non ha avuto seguito, torna d’attualità per domani. Per vincere con tre gol di scarto non si può non giocare con due centravanti, inquadrati nel 4-2-3-1. Dia dietro Taty, trequartista e seconda punta. Un doppio ruolo che gli impone di essere utile a centrocampo e di aprire spazi in avanti.
Baroni studia l'attacco
Serviranno giocatori da combattimento, punte d’assalto, tiri a raffica per tentare l’impresa mai riuscita nella storia della Lazio: conquistare la qualificazione dopo aver perso con due gol di scarto all’andata. Sia Taty che Dia hanno gol da recuperare, il problema sta nella condizione fisica. L’argentino ha sofferto l’inattività, s’è visto a Bodø e contro la Roma, non ha fiato ed energie, deve ritrovare forma e brillantezza. Le prime due partite sono servite da rodaggio, nella terza c’è da attendersi qualche miglioramento. Dia ha perso vivacità, intraprendenza, lucidità sotto porta. Le difficoltà vissute da vice Taty e il gol divorato contro la Roma ne sono l’esempio. Sono ancora in tempo per vivere un grande finale, per garantire alla Lazio i gol che sono andati persi. Taty-Dia è stato il tandem più sorprendente dell’avvio di stagione, il più compiuto, tra i più difficili da fermare. Da quando sono stati separati e non è stato possibile associarli, la Lazio ha iniziato a perdere imprevedibilità e la media-gol ne ha risentito. Baroni deciderà l’attacco oggi. Dovrà valutare Zaccagni, uscito con i crampi, e sciogliere il rebus trequartista. Pedro ha una doppia candidatura: dietro la punta o da vice Zaccagni. Isaksen giocherà, è squalificato per il Genoa.