Lazio, ora ci pensa Pedro: il fenomeno si fa in tre per Sarri. Ecco dove giocherà

Il veterano spagnolo si mette a disposizione dell'allenatore nel momento dell'emergenza: può ricoprire diversi ruoli in attacco
Daniele Rindone
5 min

ROMA -  Pedro nel valzer delle prove di Sarri. Ala, seconda punta, anche falso nueve. Il Comandante si sta scervellando per trovare la soluzione più giusta, sposta pezzi, inventa ruoli, prova formule. Senza Castellanos, con Dia ancora a mezzo servizio per i fastidi della solita caviglia, ha testato Pedro falso nueve con Noslin a sinistra e Cancellieri a destra. Questo nel 4-3-3. Basic agiva da mezzala, il disegno prevede Guendouzi e Cataldi sulla stessa linea. Una Lazio inedita, senza centravanti, con Noslin esterno alto. La formula escluderebbe Dia, inizialmente cambio di Pedrito. Il senegalese martedì ha svolto un allenamento incompleto, ieri ha lavorato full time. A corto di prime punte, Sarri si è orientato su Pedro falso nueve. E’ un esperto del genere, su questa formula ha costruito i successi di Napoli impostando Mertens finto centravanti. 

Le soluzioni tattiche

Sarri prova, deciderà in extremis. Fino a sabato gli esperimenti continueranno, uomini e moduli potranno cambiare anche per non dare riferimenti a Juric. La Lazio sarà cangiante, lo ha detto Mau. E’ costretto a gestirla in questo modo per l’emergenza, non per convinzione. Fino alla scorsa settimana l’idea era rilanciare il 4-4-2 con Basic provato esterno di sinistra. Ma c’era ancora Castellanos. Poi lo stop. Sarri a quel punto ha pensato a Pedro dietro Dia nel 4-4-1-1, sempre con Basic esterno di sinistra. E’ un’opzione sempre valida. Mau vuole evitare che Pedro si sfianchi da ala, non gli è paciuto contro il Torino. Non considera Noslin un’ala di ruolo, ne ha tracciato un identikit indefinito. L’olandese spera ancora nella chance dopo il guizzo con il Torino, ha strappato il rigore del 3-3. Isaksen invece è chiuso da Cancellieri, ha fatto rodaggio in nazionale, è ancora sotto ritmo. Sarri lo vede solo a destra. Il jolly. Mau, per sua fortuna, ha Pedro. Ancora di più la Lazio, appesa ai pochi senatori rimasti. Lo spagnolo si tiene pronto per ogni ruolo, conta di strappare la maglia per Bergamo. L’infortunio di Zaccagni, che proverà a tornare in gruppo oggi per essere in panchina domenica, dà nuove chance all’ex Barcellona. Sarri l’ha lanciato titolare contro la Roma, l’ha confermato contro il Torino e medita di farlo giocare domenica a Bergamo. Non ci ha mai rinunciato, dall’avvio o in corsa. Nei giorni scorsi lo spagnolo si è confessato a fourfourtwo.com, spesso ricorda l’epopea del Barcellona e i motivi dell’addio: "Era il Barcellona dei tre mostri sacri in attacco, Messi, Neymar e Luis Suarez, e non era facile trovare spazio. Luis Enrique è stato onesto con me, mi ha detto che non avrei giocato molto e che la cosa migliore, vista la mia ambizione, era andare via. Il Barcellona significava tutto per me e mi sarebbe piaciuto finire la mia carriera lì, ma ci sono momenti nella vita che bisogna affrontare con coraggio, e ho deciso di intraprendere un altro progetto che mi entusiasmava. Con il passare del tempo non rimpiango le esperienze che ho vissuto all’estero". Poi il Chelsea, ma c’è un retroscena: "Non so cosa sia successo - ha aggiunto Pedro - l’accordo con il Manchester United era quasi chiuso. Ci hanno messo troppo tempo a decidere, la stagione stava per iniziare e non volevo aspettare ancora. Ho anche giocato la Supercoppa Europea con il Barcellona, dove ho segnato il gol della vittoria. Anche il PSG era interessato a me, poi però è arrivato il Chelsea. Fabregas ha fatto da intermediario, Mourinho mi ha chiamato e mi ha detto che erano disposti a offrire di più del Manchester United. È lì che ho scelto di andare a Londra, visto che lo United non ha preso una decisione". Mourinho e Guardiola visti da Pedro: "Entrambi sono dei vincitori, ma sono allenatori molto diversi. Ognuno ha le proprie idee, il proprio modo di motivare i giocatori. Mi è piaciuto tanto imparare da Mourinho, che mi ha dato l’opportunità di giocare in Premier". 


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