Yonghong Li sbarca sui social: "Milan, se serve ci sono"

L'ex patron rossonero rivela: "Non me ne sono andato, sarò rossonero a vita. Le persone mi hanno dato la colpa per tutti i problemi, ma le responsabilità non sono solo mie"
Yonghong Li sbarca sui social: "Milan, se serve ci sono"© ANSA
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MILANO - "Avrei molto da dire, ma per ora voglio dire solo 'in bocca al lupo' ai rossoneri per la partita di domani!". Yonghong Li, il misterioso ex proprietario cinese del Milan, letteralmente scomparso dai radar dopo essere stato costretto a cedere il club al fondo Elliott per non essere riuscito a rimborsare un debito di 32 milioni dopo averne investito centinaia di più nei mesi precedenti, torna a parlare a distanza di un anno. Da qualche giorno infatti Mister Li ha aperto un account su Twitter attraverso cui ha cercato di spiegare quanto accaduto ai tifosi del Milan. L'ex proprietario dei rossoneri ha dichiarato di essere "tifoso del Milan a vita", per poi annunciare: "Non me ne sono andato. Se avrò l'opportunità di aiutare di nuovo, sicuramente lo farò".

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"Sono un tifoso del mio amato Milan da sempre e il suo futuro per me oggi è importante come non mai. Sono così triste per come stanno andando le cose adesso. Se c'è ancora un modo in cui posso aiutare, lo farò. Voglio parlare e ascoltare", ha proseguito Li Yonghong. L'ex patron rossonero ha poi spiegato: "non parlo davvero bene l'inglese e l'italiano, quindi finora ho dovuto rimanere fuori da Twitter. Ma alcuni amici di lingua inglese mi stanno aiutando a tradurre. Quindi eccomi qui, con le mie idee sul calcio e, in particolare, su tutto ciò che riguarda il Milan". Mr. Li risponde ad un utente che gli chiede un commento alle parole di Riccardo Montolivo, che ha dichiarato che la fascia di capitano gli fu tolta proprio su volere dell'allora neo patron. "Ho controllato con David - Han Li, suo braccio destro -, questo non è vero. Montolivo è chiaramente un giocatore illustre, ma questa decisione sulla fascia di capitano non è stata nostra. Le persone spesso hanno dato a noi la colpa per i problemi del Milan sulla base delle loro esigenze, ma non siamo stati i soli responsabili".


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