Pato: "Amo il Milan, non volevo andare via"

Il 'Papero' si racconta: "Sono arrivato in una grande squadra molto giovane, per me è stata una grande responsabilità"
Pato© MATTEO BAZZI
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Si può dire che Alexandre Pato è nato e cresciuto nel Milan. Ha iniziato nell'Internacional di Porto Alegre, ma a soli 17 anni i rossoneri lo acquistarono conquistati dalle sue enormi potenzialità. Il "Papero" diede ragione al Diavolo, dimostrando qualità da sicuro e futuro grande campione. Il brasiliano nei primi anni fece grandi cose, poi gli infortuni cominciarono a condizionare una carriera ancora in corso, ma che poteva essere sicuramente diversa e ancora più scintillante. In video-collegamento con Sky Sport, in grande forma e con un italiano ancora ottimo, il 30enne di Pato Branco, che ora gioca nel San Paolo ma non dimentica il Milan, si racconta. "Recentemente ho messo sui social le foto della festa scudetto a Piazza del Duomo - racconta ancora emozionato, riferendosi al tricolore vinto nel 2011 -. Sono arrivato al Milan molto giovane, per me è stata una grande responsabilità, abbiamo fatto bene nel primo anno, poi è arrivato lo scudetto e vincere in Italia con la squadra più forte del mondo è stato bellissimo. Quando arrivai mi stupi l'umiltà e la voglia di vincere che avevano tutti i grandi campioni che c'erano in quella squadra, tutti uniti e umili, pronti ad aiutare i nuovi arrivi. Del Milan ricordo solo cose belle".

"Futuro? Non si sa cosa ti offre"

In carriera esperienze anche con Corinthians, San Paolo, Chelsea, Villarreal, Tianjin quindi il ritorno in Brasile ancora al San Paolo. "Ho girato il mondo. Ora ho la testa diversa rispetto a quando ero giovane, il tempo passa, si fa esperienza, si matura, il rimpianto sono gli infortuni, non avevo allora la testa che ho oggi, c'erano tanti allenamenti da fare, avere attenzione al fisico, cose che ho imparato negli anni, ma ricordo le tante cose belle fatte al Milan, le amicizie - spiega Pato -. Oggi so cosa fare, cosa mangiare per stare bene, ma quando ero giovane ho perso un po' di fiducia dopo gli infortuni, mi faceva perdere la testa non riuscire a fare in campo quello che sapevo, ma adesso capisco molto di più come sono fatto. Sto facendo bene al San Paolo, l'obiettivo è tornare in nazionale, arrivare il più in alto possibile, vincere il campionato con il San Paolo. L'Italia, però, resta sempre nel mio cuore, non la dimenticherò mai e spero che i tifosi ricorderanno di me solo le cose migliori. Amo il Milan, non volevo andar via, ma in quel periodo dovevo farlo per riprendermi. Oggi il Milan sta cercando di tornare grande, io mi trovo bene qui al San Paolo, voglio vincere qui quest'anno, poi il futuro non si sa cosa ti offre, ma l'Italia e il rossonero resteranno per sempre nel mio cuore". E chissà che un giorno non ci sia un grande ritorno. Oggi però, c'è spazio per ricordare il Pato che faceva impazzire i tifosi del Milan, ma anche, per motivi diversi, le difese avversarie. "La mia forza è la velocità. Ricordo il gol in Champions al Barcellona, fu bellissimo, indimenticabile - ricorda il brasiliano che segnò dopo 20 secondi -. Ringrazio Ambrosini (in collegamento anche lui e capitano di quel Milan campione, ndr) per l'assist che mi fece a Madrid, fu un gol importante anche perchè dopo tanti anni una squadra italiana tornava a vincere al Bernabeu.".


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