Pioli senza Ibrahimovic prepara due Milan

Il tecnico rossonero alternerà il 4-4-2 e il 4-3-3: con l'assenza dello svedese più spazio a Leao, Rebic ma anche a Calhanoglu, Castillejo e Paquetà
Pioli senza Ibrahimovic prepara due Milan© LAPRESSE
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MILANO - Mentre Ibrahimovic è volato in Svezia per trascorrere alcuni giorni in famiglia, Pioli si è messo al lavoro per ovviare alla sua assenza. Tenere botta, però, non sarà semplice, perché Pioli aveva plasmato il Diavolo attorno allo svedese. E le sue 4 reti in 10 apparizioni avevano in parte ovviato ai problemi in zona gol che hanno caratterizzato la stagione rossonera. Ceduto Piatek, il Milan non ha un vero centravanti di riserva. E’ vero, ora ci sarà spazio per Leao, che però non è una vera prima punta. O meglio, può esserlo con tanto campo davanti. Si dovrà adattare, insomma. Magari, dividendo il compito con Rebic, top-scorer stagionale con 7 centri, arrivati tutti da gennaio in poi. Dopo una prima parte di stagione da desaparecido, proprio il croato è stato il rossonero a trarre maggiore giovamento dall’arrivo di Ibra, integrandosi alla perfezione nel 4-2-3-1 ideato di Pioli. Ora dovrà dimostrare di poter fare la differenza anche senza la spalla dello svedese. Ma Pioli si aspetta un contributo maggiore, soprattutto davanti alla porta avversaria, anche da esterni e centrocampisti. Quindi, i vari Castillejo, Calhanoglu e magari, anche quel Paquetà, finito in un angolo e titolare una sola volta dallo scorso novembre.

Per sfruttare tutte le risorse a disposizione, peraltro, Pioli medita pure un cambio di modulo. Come già sottolineato, infatti, il 4-2-3-1 era stato studiato in funzione delle caratteristiche di Ibrahimovic. Mentre adesso occorre trovare il sistema per “liberare” gli altri elementi offensivi. Dal suo ritorno a Milanello, lo svedese aveva saltato soltanto una gara, quella con il Verona, per influenza. Pioli aveva scelto un 4-4-2, con Rebic e Leao in attacco, e le cose non erano andate granché bene, al di là dell’1-1 finale. E allora la novità potrebbe essere un ritorno al 4-3-3, in modo da concedere più libertà di costruzione e di inserimento ai centrocampisti. 

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