LONDRA (INGHILTERRA) - Il Milan, dopo il successo nei preliminari di Europa League contro lo Shamrock Rovers, stasera fa il suo esordio in campionato contro il Bologna. Con gran "tempismo", Ralf Rangnick, in un'intervista al Financial Times, è tornato a parlare dei rossoneri. Al termine della scorsa stagione, mentre la squadre era ancora in corsa per un piazzamento europeo, le strade del manager tedesco e quella del club sembravano ormai destinate a unirsi ma poi, per via dell'ottimo finale di stagione, Elliott ha fatto dietrofront confermando Pioli in panchina e scrivendo la parola fine alla trattativa per portare Rangnick nel club.
Rangnick attacca il Milan
Parlando del rinnovo di Ibrahimovic, il tedesco non le manda a dire e tuona: "Non si tratta di me o del fatto che non mi piaccia Ibrahimovic - dice -. Perché non dovrebbe? A 38 anni è ancora in ottima forma. Può ancora essere decisivo per vincere le partite. Ma la domanda è: quale strada vuoi percorrere? Cos’è il Milan? Per me, la firma di Ibrahimovic, all’epoca, era una contraddizione in sé, a causa della strategia che volevano seguire”. L'obiettivo del club sarebbe quello di rinnovare la rosa puntando su giocatori giovani, creando così un asset importante anche per il futuro. Comprare a poco, far crescere i calciatori, rivenderli producendo plusvalenze: questo sarebbe dovuto essere l'obiettivo della dirigenza rossonera. Da tutt'altra direzione si collocherebbe dunque il rinnovo dello svedese. A proposito di un suo possibile approdo in Italia, alla Roma, Rangnick chiarisce: "Non si tratta del Paese. Riguarda la sfida - ha spiegato -. Mi sono sempre considerato un fornitore di servizi, per i miei giocatori, per i miei dipendenti, per migliorare, per renderli migliori. E poi, alla fine, hai una situazione vantaggiosa per tutti”.