Milan, Maldini incorona Ibrahimovic: "È ai livelli di Baresi e Van Basten"

Il direttore tecnico rossonero usa parole al miele nei confronti del gigante svedese. Poi sugli obiettivi per il futuro ammette: "Puntiamo a tornare stabilmente in Champions League"
Maldini© LAPRESSE
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MILANO - Dopo lo stop per l'emergenza Coronavirus della scorsa stagione, il Milan sembra aver cambiato pelle. I rossoneri stanno sorprendendo tutti e guidano la classifica di Serie A con cinque punti di vantaggio su Inter e Sassuolo. Assoluto protagonista di questo avvio di stagione Zlatan Ibrahimovic, arrivato a Milano a gennaio. "Secondo me, Massara e Boban era proprio l'uomo giusto che ci serviva - commenta Paolo Maldini ai microfoni di Dazn -. "Ma questa non può essere considerata una scelta solo nostra, una volta preso, è normale che la cosa sia condivisa - racconta il direttore tecnico rossonero -. Non possiamo permetterci di firmare con giocatori che non siano visti e approvati dalla proprietà. Però che fosse un rischio era sicuro. Veniva da due anni di Mls, una cosa completamente diversa. Ma lui stesso, quando gli abbiamo proposto 18 mesi di contratto, ci ha detto: 'Facciamo sei mesi perchè non sono sicuro di cosa vi posso dare'". A rispondere è stato il campo. Ibra sembra aver ritrovato una seconda giovinezza e grazie a lui, come ammesso anche dai compagni, sta crescendo tutto il gruppo.

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Maldini loda Ibra, e su Pioli...

Il gigante svedese è stato paragonato a vecchie bandiere dei rossoneri, e Maldini approva: "Van Basten e Baresi sono i due giocatori che avevano qualcosa di più degli altri. Ibra per quello che ha fatto e per quello che sta facendo è senza dubbio a quel livello lì. Il campione spesso lo giudichiamo solo per quello che fa in campo. Ma per fare quelle cose in campo devi essere campione fuori, nella determinazione e nella volontà. Ibra rompe le scatole in maniera impressionante. C'era già un gruppo competitivo, ma porsi dei traguardi al di sopra delle proprie possibilità vuol dire alzare il livello. Vuol dire credere di essere i più forti, avere l'idea di poter vincere contro qualsiasi squadra. Io credo che molto spesso questi ragazzi prima venissero frenati dalle responsabilità. Invece Ibra dice: 'voi siete giovani, correte, fate quello che dovete fare, le responsabilità me le prendo io'". Determinante anche il contributo di Stefano Pioli, che ha saputo toccare le corde giuste. "Trasmette i suoi pensieri e lo fa con un vigore tale che da una persona così pacata non te lo aspetti - ammette Maldini -. È una caratteristica che non gli riconoscevo e che è riuscito ad imporre in un club importante"

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Maldini sugli obiettivi del Milan

L'entusiasmo intorno alla squadra è tanto, ma Maldini predica calma. "Noi siamo partiti con un progetto che potrà un giorno, non troppo lontano, diventare auto-sostenibile, e in questo momento di grande crisi, sinceramente, questo ha ancora più valore. Ma io sono legato ad un Milan vincente e la mia figura è legata a qualcosa che non sia solamente rivolto a mettere a posto i conti. Io devo salvaguardare anche quello che la mia storia si porta dietro, quello che i tifosi si aspettano da me. In questo momento c'è un'idea comune e questo aiuta quello che è il progetto. Il Milan che non entra in Champions League da 6-7 anni, è qualcosa che non si può sentire. Noi abbiamo intrapreso un percorso due anni fa che ci deve portare non solo a qualificarci in Champions ma a essere stabili in una competizione che innegabilmente ti dà degli introiti diversi, una visibilità diversa e ti permette anche di essere competitivo con le altre squadre".


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