Milan, lo scudetto non è un sogno

La vittoria sul campo della Sampdoria ha confermato la crescita della squadra di Pioli che in trasferta ha vinto 5 volte su 5. Ibrahimovic è quasi pronto per tornare dopo l'infortunio e il calendario favorevole nelle prossime due giornate autorizza a sognare...
Milan, lo scudetto non è un sogno© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
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GENOVA - E' un Milan... no limits quello che Stefano Pioli ha costruito da quando è stato chiamato a sostituire Marco Giampaolo. Nell'autunno 2019 in pochi potevano immaginare che il tecnico di Parma potesse essere capace di un simile miracolo sportivo, una rincorsa che ha portato il Diavolo al quinto posto nel passato campionato (con tanto di qualificazione all'Europa League) e che adesso gli ha permesso di salire al primo posto in classifica. L'Inter di Conte è lontana 5 punti dopo le prime 10 giornate, la Juventus campione d'Italia addirittura 6. Il Milan non ha né il miglior attacco né la miglior difesa del torneo, ma è una squadra estremamente solida che concede poco agli avversari (9 reti), segna molto (da 30 partite filate in A almeno un rete realizzata a incontro, ma da 12 consecutive ne segna addirittura 2) e soprattutto sa sempre cosa fare. E' primo con merito e, più passano le giornate e più dà la sensazione di poter restare lassù a lungo.

Eguagliato il record rossonero del 1954-55

Nella storia del Milan solo una volta dopo 10 giornate la squadra aveva ottenuto più delle attuali 8 affermazioni: è successo nel 1954-55 quando i successi furono 9 e a fine stagione arrivò lo scudetto. Pioli sogna che il finale della storia sia lo stesso, ma per il momento giustamente non vuole aumentare la pressione sui suoi uomini. Ecco perché dopo il blitz sul campo della Sampdoria ha sottolineato che Inter, Juventus e Napoli sono tre avversarie destinate a restare in alto fino alla fine. Per il momento Romagnoli e compagni sono riusciti a tenersele tutte alle spalle grazie a un rendimento impressionante soprattutto in trasferta dove hanno sempre vinto: 5 successi su 5 in questo 2020-21, addirittura 7 consecutivi se si prendono in considerazione anche i 2 nel finale della scorsa stagione. Gli unici punti in campionato il Diavolo li ha persi a San Siro contro la Roma e il Verona, ma con 8 affermazioni e 2 pari è andato oltre le più rosee aspettative. Soprattutto perché ha dovuto rinunciare in qualche gara a Ibrahimovic, prima fermato dal Covid e ora da un infortunio alla coscia accusato in occasione della vittoria al San Paolo contro il Napoli. Senza lo svedese sono arrivati i successi contro Fiorentina e Sampdoria, una partita quest'ultima dove erano assenti anche Kjaer, Bennacer e Leao. Essersi presi i tre punti senza aver consentito ai padroni di casa di creare eccessivi pericoli è senza dubbio un bel segnale. Il Milan sta diventando una grande squadra.

Il calendario sorride al Milan

Giovedì Pioli andrà a far visita allo Slavia Praga per l'ultima gara del gruppo di Europa League. La qualificazione ai sedicesimi è già al sicuro e dunque per i rossoneri si tratterà di un'amichevole o poco più. Diverso sarà il "peso" del match contro il Parma di domenica sera a San Siro. Il Diavolo lo affronterà con l'obiettivo di allungare sulle inseguitrici. Nelle prossime due giornate il calendario sorride a Pioli visto che dopo la sfida a Liverani è in programma la trasferta non impossibile sul campo del Genoa. La speranza a Milanello è quella di sfruttare la doppia occasione prima di concentrarsi sugli incontri assai più impegnativi contro Sassuolo e Lazio, gli ultimi due del 2020. Il Milan intende chiudere l'anno solare al comando della classifica e per aiutarlo a raggiungere questo obiettivo è pronto a tornare Ibrahimovic. Zlatan scalpita e si allena a Milanello da solo: spera di esserci già contro la formazione ducale. Ha notato con piacere che i suoi compagni sanno vincere senza di lui, ma è stanco di stare a guardare. Vuole essere protagonista in campo, segnare e guidare la squadra. Come solo i leader sanno fare.


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