Milan, Ibra sfida Buffon: "Per lui è facile, vediamo chi dura di più"

L'attaccante svedese avversario del portiere della Juve per longevità calcistica: "Gigi può andare avanti senza restare in forma, io no"
Milan, Ibra sfida Buffon: "Per lui è facile, vediamo chi dura di più"© LAPRESSE
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MILAN - Zlatan Ibrahimovic, capocannoniere della Serie A a 39 anni, sfida Gigi Buffon, ancora sulla breccia tra campionato e Champions League, alla soglia delle 43 primavere: "Per lui è facile - dice l'attaccante svedese del Milan, non senza un pizzico di ironia, in un'intervista alla Uefa - lui deve solo stare in piedi e bloccare i palloni. Io invece devo muovermi, creare, tirare, duellare con i difensori. Probabilmente lui può andare avanti più a lungo senza rimanere davvero in forma, ma io gli darei del filo da torcere". Ibra poi spiega dove trova le motivazioni: "Ho 39 anni e, per quello che ho già fatto in carriera, non avrei motivo di continuare a fare questo lavoro. Ancora oggi però ho la stessa passione di sempre, non mi sento mai soddisfatto e voglio sempre di più. Non vedo molti giocatori della mia età che giocavano o giocano ancora oggi come sto facendo io adesso. Quando un giocatore supera i 30 anni, inizia la sua parabola discendente e infine si ritira. Invece io a 30 anni ho iniziato a migliorare".

Ibra e l'addio al calcio

Ibrahimovic ammette però che qualcosa, nel suo fisico, è cambiato: "Vorrei il cervello di Zlatan nel corpo di un 25enne! Oggi mi stanco prima rispetto a quando ero più giovane. Dormo molto perché ho bisogno di recuperare di più. Diciamo che in passato dopo le partite impiegavo un giorno per recuperare, stare bene ed essere nuovamente fresco. Oggi mi servono dai due ai tre giorni, che è una cosa normale per la mia età. Fin quando giocherò, lo farò ai massimi livelli. Il giorno in cui non sarò più al top, allora smetterò di giocare perché ho bisogno di sentirmi vivo. Ho bisogno di sentire di poter dare qualcosa in cambio. Non voglio avere vantaggi perché ho 39 anni. Non voglio che mi si dica "ehi, rallenta" e così via per non farmi stancare troppo. No, voglio essere considerato come un giocatore di livello mondiale e voglio essere trattato alla pari degli altri perché in questo modo posso spingermi ancora di più".

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