È un Milan a immagine e somiglianza di Pioli

Un anno fa il punto più basso a Bergamo, poi la crescita esponenziale di alcuni giocatori sotto la guida del tecnico: su tutti Kessie, Leao e Calabria
È un Milan a immagine e somiglianza di Pioli
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MILANO - Esattamente un anno fa, il Milan perdeva 5-0 in casa dell’Atalanta. Era forse il punto più basso toccato nella scorsa stagione. E la sensazione diffusa era che occorresse fare tabula rasa e ripartire da zero. Tanto che dopo meno di tre mesi in panchina il destino di Pioli appariva già segnato, con Rangnick pronto a correre al capezzale rossonero. Invece, proprio da quel giorno così nero, il Diavolo è ripartito. Si è riacceso grazie alla scintilla Ibrahimovic, convinto a tornare giusto dopo la disfatta di Bergamo. Dopo la scintilla, però, serviva qualcuno che ravvivasse le fiamme, che le tenesse accese e che continuasse ad alimentarle. Beh, il miglior fuochista si è rivelato proprio Pioli, non a caso, ma più che meritatamente, confermato in panchina la scorsa estate. E così, a distanza di 12 mesi, il Milan chiude il 2020 da squadra che ha raccolto più punti in campionato nel corso dell’anno solare. Lo fa con un turno di anticipo, perché il bottino di 76 punti, frutto di 22 vittorie, 10 pareggi e 2 sole sconfitte in 34 gare, non è più raggiungibile.

L'uomo della svolta

In questi mesi, il Diavolo è diventato prima gruppo - si avverte il piacere di stare assieme, come testimoniano le tante storie pubblicate dai rossoneri su Instagram - e poi squadra. Prova ne sia che, anche se manca un elemento (e ultimamente ne sono mancati parecchi…), il Milan non perde mai la sua identità. Merito, bisogna ribadirlo, di Pioli, che l’ha plasmato come meglio non avrebbe potuto. Al di là del concetto di squadra, però, diversi elementi dovranno dire un grazie particolare al tecnico parmigiano. Averlo incrociato, infatti, potrebbe aver dato una svolta alla carriera di diversi rossoneri. Ovviamente, non quella di Ibra o di Kjaer, che comunque si sono rivelati fondamentali nel processo di costruzione, come catalizzatori o acceleratori dell’evoluzione. Ma per un gruppo così giovane, non sarebbe così sorprendente se diversi “ragazzi”, tra qualche anno, indicassero proprio Pioli come l’allenatore che ha fatto loro spiccare il volo.

Nuovi leader

Da questo punto di vista, il miglior esempio, forse, è quello di Kessie. A inizio 2020 si parlava chiaramente di una sua cessione: troppo discontinuo e poco affidabile per continuare a puntare su di lui. Dopo il lockdown, invece, è diventato un pilastro, di cui è impossibile, o quasi, fare a meno [...]

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