Milan, Maldini saluta Donnarumma: "Le strade si dividono"

Il direttore tecnico rossonero commenta poi anche la qualificazione alla Champions League e traccia un bilancio sulla stagione appena conclusa
Milan, Maldini saluta Donnarumma: "Le strade si dividono"
4 min

La stagione del Milan si è chiusa con un grandissimo secondo posto che vale la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. A frenare la festa, però, la notizia dell'imminente addio di Gianluigi Donnarumma. Il direttore tecnico del Milan, Paolo Maldini, è intervenuto ai microfoni di AC Milan Talk sul canale Twitch ufficiale dei rossoneri per tracciare un bilancio sulla stagione appena conclusa e sul futuro. A proposito della gioia della squadra e dell'allenatore al triplice fischio a Bergamo commenta: "È stato bellissimo, è stata un'emozione. È una stagione che è durata quasi due anni, il mister da quando è arrivato ha fatto due stagioni consecutive, non ha avuto vacanza, c'è stato il covid che ribaltato le nostre vite. Avevamo questo sogno, siamo arrivati al secondo posto per la nostra unità d'intenti. Era giusto festeggiare insieme, queste immagini sono molto significative. Andare in Champions ha ovviamente un risvolto economico, noi siamo molto legati alla parte sportiva. È una sfida ancora più alta rispetto al campionato, riserva sorprese sia positive che negative, ma quando si tratta di Milan quasi sempre positivo. Ibra nello spogliatoio ha chiesto chi avesse giocato la Champions, solo Hakan Calhanoglu ha alzato la mano". 

Maldini e la qualificazione in Champions del Milan

L'ex capitano rossonero, poi, continua: "Come l'ho vissuta? Sono diversi i tempi, obiettivi e società. Da giocatore ho avuto la fortuna al mio terzo anno da pro di avere il presidente berlusocni che ha fatto qualcosa di eccezionale nel mondo del calcio. Ripercorrere quella squadra non sarà facile per nessun club, allora festeggiavamo le Champions così. Ci deve essere un inizio per tutto, questo è l'inizio di un'avventura che proseguirà e ci porterà a competere ai massimi livelli. Siamo felicissimi ma dobbiamo essere ambiziosi. La differenza tra giocatore e dirigente è enorme, da giocatore hai tensione ma poi giochi. Da dirigente tieni tutto dentro e diventa difficile. Il momento chiave vero è stato quando il mister e io siamo stati confermati e si è deciso di andare avanti col gruppo che stava facendo così bene. Quello credo che sia stato il momento chiave, abbiamo avuto solo 3 settimane per migliorare la squadra, poi la qualificazione di Rio Ave è stato il momento più difficile con tanti giocatori fuori e lo spirito vero è venuto fuori. È stato un segnale".

Milan, Maldini congeda Donnarumma

Poi saluta Donnarumma: "Credo che si debba ringraziare tutti i calciatori che hanno fatto questa stagione incredibile. Gigio è stato leader e spesso capitano. La gente fa fatica a capire cosa voglia dire fare il professionista, che deve essere pronto a cambiare casacca. È difficile da accettare, è sempre più difficile trovare carriere. Bisogna avere rispetto per chi ha dato tanto al Milan, non ci ha mai mancato di rispetto. Le strade si dividono, non posso che auguragli il meglio". Sulla spinta dei tifosi, assenti sugli spalti per via della pandemia da Coronavirus, il direttore tecnico del Milan sottolinea: "Prima di Bergamo sapevamo che sarebbero arrivati i tifosi, ci hanno fatto tornare a quelle che sono le partite con i tifosi. Senza di loro manca tanto allo stadio". Poi rivela l'importante lavoro dietro la scoperta di un talento: "Abbiamo un reparto scout molto capace con Moncada a capo. Scout e statistiche si abbinano a quelle che sono le necessità del club e i gusti di chi è a capo dell'area sportiva. Ci sono tanti scambi di idee in base a come gioca la squadra e a quello che vuole il mister. C'è tanto lavoro dietro, essere infallibile è impossibile". Infine un pensiero sul derby Primavera e la finale di coppa italia. "Andrò a vedere la Primavera, vogliamo qualificarci per i playoff e andare più avanti possibile. Hanno sofferto tantissimo di essere rimasti fermi per mesi e mesi, hanno perso abitudine a relazionarsi con gli altri. Le ragazze sono tantastiche quest'anno, ci hanno trascinato con la loro ambizione. Ci sarà il primo trofeo da vincere, andremo al Mapei a vedere la finale sperando di portare a casa il primo trofeo femminile".


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan, i migliori video