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Parla a Sky Sport Marco Serra, l'arbitro del fattaccio, ossia Milan-Spezia di qualche settimana fa. Ricordate? Vantaggio non concesso ai rossoneri dopo un fallo fuori area, nella stessa azione gol di Messias, che quindi viene annullato perché il gioco è fermo; punizione Milan senza effetti, ripartenza ligure e gol di Gyasi. Il tutto al 96'. Una partita che ha segnato un momento assolutamente negativo per il direttore di gara, addirittura in lacrime al rientro negli spogliatoi. Le tante polemiche post-partita, ma anche i gesti distensivi, che Serra ora ricorda.
Serra: “Non vedo l'ora di tornare ad arbitrare”
Eccolo, Serra, davanti a un microfono. Se la cava meglio che con il fischietto in mano, verrebbe da dire. Ammette: “Dai calciatori del Milan mi è arrivato un gesto bellissimo, ma ero frastornato e l'ho capito solo il giorno dopo. Adesso non vedo l'ora di tornare ad arbitrare”. Qual è stato questo bellissimo gesto da parte dei giocatori rossoneri? Le parole di conforto negli spogliatoi mentre il mondo gli crollava addosso. Anche gli arbitri sono persone, chiaro, nonostante durante le partite un po' tutti se ne dimentichino. La mancata vittoria del Milan, quel giorno, può però essere determinante ai fini della lotta scudetto, normale che Serra sia finito nell'occhio del ciclone.
Trentalange: “Ho trovato un uomo ferito”
A conferma di ciò che ha passato Marco Serra dopo quel pomeriggio a San Siro, arrivano le parole del presidente dell'Associazione arbitri Alfredo Trentalange: “Ho trovato un uomo ferito, ma maturo e motivato. Noi arbitri sappiamo che spesso dobbiamo trasformare i problemi in risorse. Ci ha fatto molto piacere la reazione del Milan”. Serra è tornato al Var nel frattempo. Poco alla volta dovrà togliersi dagli occhi e dalla mente la troppa precipitazione nel concedere il fallo, episodio amplificatosi per quello che è successo subito dopo.