Giroud, tutto tatuaggi e gol: “Voglio vincere anche al Milan”

Per i tifosi rossoneri è diventato ufficialmente un idolo dopo la doppietta nel derby, il francese si è concesso a Gq parlando anche della vita fuori dal campo
Giroud, tutto tatuaggi e gol: “Voglio vincere anche al Milan”© Getty Images
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Quella doppietta nel derby con l'Inter, a ribaltare un destino che sembrava già scritto, è già leggenda. Due gol segnati sotto la curva dei tifosi del Milan, la linguaccia e la corsa sfrenata di Olivier Giroud, l'uomo dei momenti che contano. Altre due reti pochi giorni dopo alla Lazio, a conferma che un attaccante quando comincia a segnare difficilmente si ferma. Il francese si concesso a Gq, parlando della vita in campo, ma non solo.

Giroud: “Con l'Inter eravamo sicuri di vincere”

L'Inter, che tra pochi giorni tornerà avversaria in Coppa Italia: “Nel primo tempo sapevamo di aver giocato abbastanza male. Nella ripresa siamo scesi in campo sicuri di poter ribaltare il risultato”. E lui è stato il braccio armato: “Il derby è una partita speciale, ti dà un'adrenalina incredibile. Vincerlo con una mia doppietta, segnando entrambe le reti sotto la nostra curva, è stata un'emozione veramente forte”. Con Ibrahimovic ai box, Giroud è stato il trascinatore del Milan in uno snodo fondamentale per non dire addio anzitempo allo scudetto.

Giroud: “Vi spiego i miei tatuaggi”

Fuori dal campo, Giroud è un'icona di stile. Tanto che è diventato il protagonista di Under my skin (visibile sui canali ufficiali del Milan - Milan TV, APP Ufficiale AC Milan, YouTube), il format prodotto dalla Media House di Casa Milan che racconta la vita dei giocatori rossoneri attraverso i tatuaggi sulla loro pelle. Uno dei tanti progetti sviluppati dal Milan nell’ottica di creare un’offerta di intrattenimento, sulla spinta della creazione, nel novembre 2020, di The Studios: Milan Media House, un importante step nel percorso di trasformazione digitale del club rossonero. Il primo tatuaggio di Giroud è un tribale sul polpaccio: “Era qualcosa di comune, volevo imitare gli altri giocatori dell'Istres”. Erano gli inizi. Il secondo, sul braccio destro, è una testimonianza della fede cristiana: “Sono credente sin da quando sono piccolo, così anche mia madre. Le ho chiesto se le sarebbe piaciuto un tatuaggio con un riferimento biblico, e lei è stata d’accordo”. La scelta è ricaduta sul versetto iniziale del Salmo 23, “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”, scritto in latino. Sulla schiena c'è una croce, simile a quella tatuata da Beckham, sul braccio sinistro un tatuaggio maori polinesiano, ispirato al rugby. Poi i nomi dei figli sul petto, Jade ed Evan, in attesa di aggiungere quelli di Aaron e Aria.

Giroud: “Non abbiamo ancora vinto nulla”

Il Milan è in vetta alla classifica, ma Giroud predica prudenza: “Non abbiamo ancora vinto niente, dobbiamo continuare a lottare fino in fondo”. È orgoglioso di vestire la maglia rossonera: “Il Milan è sempre stato uno dei club più importanti al mondo: quando indossi questa maglia devi sempre puntare in alto, non ci si può accontentare. Ho sempre pensato che fossimo un’ottima squadra, un bel mix di calciatori giovani ed esperti, guidati da un grande allenatore come Stefano Pioli che ci sprona a dare il massimo ogni giorno. Siamo consapevoli delle nostre qualità e faremo di tutto per regalare delle soddisfazioni ai nostri splendidi tifosi”. Continua: “Quando sono arrivato qui, ho avvertito subito un forte sentimento di orgoglio. Qui sono passati grandi calciatori francesi come Papin e tantissime leggende del calcio come van Basten, Ronaldinho, Kakà, Sheva. Quando ho parlato per la prima volta su FaceTime con Maldini è stata una emozione fortissima perché lui era e rimane una leggenda del grande Milan, che incarna molto bene la classe mondiale del club. Il Milan è grandissima società e lo si percepisce ogni giorno, l'organizzazione è fantastica, Milanello è bellissimo: c'è tutto per lavorare bene e dare il massimo sul campo”. Si sente anche un po' italiano Olivier: “Entrambe le mie nonne erano italiane e sono orgoglioso delle mie origini. Giocare in Italia nel Milan e vivere qui insieme alla mia famiglia mi rende davvero molto felice. Amo questo Paese, le sue tradizioni e ovviamente la cucina italiana, che è quasi buona come quella francese”.

Giroud: “Voglio lasciare il segno al Milan, vincere”

Giroud ha 35 anni: “Cerco di godermi il calcio finché il mio corpo me lo permetterà. È vero, ho vinto tanto e ho realizzato il sogno che avevo da bambino vincendo il Mondiale con la Francia, ma sono molto ambizioso e in ogni singola squadra dove ho giocato ho voluto lasciare il segno. Sono qui al Milan per lasciare la mia impronta e provare a vincere dei trofei in un club enorme come quello rossonero”.


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