Milan, gli 0-0 non portano lo scudetto: ma il calendario fa ben sperare

Rossoneri senza gol al passivo da quasi 500 minuto, ma anche senza reti fatte da oltre 200. La prevedibilità del gioco e le poche alternative offensive a disposizione alla base del calo, ma tutto è ancora possibile
Milan, gli 0-0 non portano lo scudetto: ma il calendario fa ben sperare© Getty Images
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Sarà anche vero che il primo segreto per vincere il campionato italiano è avere una difesa di ferro, ma… non bisogna neppure esasperare il concetto. Il Milan incappato nel secondo 0-0 consecutivo in campionato, in casa del Torino dopo quello di San Siro contro il Bologna. si trova infatti a rimpiangere l’ennesima occasione persa contro una medio-piccola.

Milan sterile, l'Inter torna padrona del proprio destino

Così se lo stop contro la squadra di Mihajlovic era stato derubricato alla voce occasione persa visto il pareggio dell’Inter contro la Juventus, i due punti persi al cospetto dei granata rischiano di essere pesantissimi nell’economia di una volata scudetto incerta come non si vedeva da anni. Il vantaggio sui cugini si è infatti dimezzato, ma soprattutto il Milan non è più padrone del proprio destino, dato che ora è l’Inter la squadra che sarebbe sicura di essere campione d’Italia in caso di vittoria in tutte le partite rimaste da disputare, avendo i nerazzurri da affrontare sette gare e non sei con il recupero di Bologna fissato per il 27 aprile.

Il Milan e il brutto ricordo dell'ultimo "doppio zero" alla voce gol segnati

Il Milan non pareggiava 0-0 due partite di fila in Serie A da dicembre 2018, curiosamente anche in quel caso contro Torino e Bologna, mentre due gare di fila senza gol all’attivo non si registravano in casa rossonera in campionato dal febbraio 2021. Brutti ricordi per la squadra di Pioli, che in quelle settimane non andò in rete contro Spezia e Inter, le due partite che di fatto decisero la corsa allo scudetto 2020-’21 a favore dei nerazzurri di Antonio Conte.

Milan, l'ultimo gol? 57 tiri fa

Entrando nel dettaglio dei numeri, la crisi offensiva del Milan è ormai conclamata. Si è infatti passati dall’unica gara senza reti segnate nel girone d’andata, contro il Napoli, alle ben tre del ritorno, con sole 13 partite disputate. Nelle ultime cinque gare, infatti, senza considerare lo 0-0 nella semifinale di andata di Coppa Italia, i rossoneri hanno realizzato solamente tre gol, che pure sono valsi nove punti in classifica. Ma qual è il problema? E riguarda solo la fase offensiva? Le gare contro Bologna e Torino sono state molto diverse tra loro: contro i rossoblù il Milan ha collezionato il record di tiri, 33, contro i granata invece si è vista una squadra più farraginosa e ancora meno pericolosa, al tiro comunque in 23 occasioni. Le poche alternative in panchina a disposizione del tecnico emiliano a Torino rappresentano un buon alibi, ma intanto il dato è quindi che l’ultimo gol segnato dal Milan risale a 57 tiri fa, quello di Ismail Bennacer al 59’ della gara contro il Cagliari, al quale sono seguiti 211 minuti di digiuno, recuperi esclusi.

Il Milan e il sogno scudetto: cosa dice il calendario

A fare da contraltare c’è l’imbattibiiità di Mike Maignan, che non prende gol da cinque partite e un quarto, per l’esattezza da 474 minuti. Ma per vincere bisogna segnare e allora il calendario lascia ben sperare. Il Milan ha infatti dimostrato di soffrire squadre che non concedono spazi, come confermano i numeri: tra le prime quattro della classifica i rossoneri sono quelli che hanno fatto meno punti, appena 13 su 27 (46%), contro le formazioni del centro classifica, contro l'85% del Napoli, il 76% dell'Inter e il 63% della Juve. Ebbene, tutte le prossime gare per la capolista saranno contro avversarie poco inclini ad atteggiamenti iper-difensivi, per esigenze di classifica (Genoa) o per mentalità (Lazio, Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo). Nulla è quindi ancora compromesso per il Diavolo, che deve però guarire dal mal di gol. E da domenica sera anche sperare nei passi falsi altrui.


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