Milan a Investcorp, si chiude: deciso il giorno delle firme

Venerdì quasi certo il closing e domenica potrebbe essere la prima del nuovo corso arabo. Il prezzo di vendita della società aumentato a 1,18 miliardi di euro. A seguire il passaggio delle azioni
Milan a Investcorp, si chiude: deciso il giorno delle firme
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MILANO -  Tutto lascia credere che quella di domenica con la Fiorentina possa essere la prima partita del Milan targato Investcorp, almeno informalmente. È vero che non sarà ancora avvenuto il passaggio di quote, ma sul calendario è già segnata una data con il circoletto rosso: quella di venerdì. A meno di ritardi dell’ultimo momento sempre possibili ma comunque senza conseguenze per la conclusione dell’affare - in quel giorno Elliott e il gruppo del Bahrain sottoscriveranno, infatti, gli accordi che regoleranno il completamento dell’operazione. Si tratta del cosiddetto “signing”. A cui poi seguirà il “closing”, ovvero il trasferimento delle azioni. Che non avverrà prima della conclusione del campionato, anche per non creare turbative nella squadra impegnata nella lotta scudetto.

La valutazione finale

Secondo le ultime indiscrezioni, l’accelerazione nasce dal fatto che l’esclusiva concessa dal fondo americano scadrà sabato. La due diligence è in fase di completamento e, in ogni caso, non sono emerse criticità. Così, visto che è interesse di entrambe le parti completare il percorso, la scelta è stata di non temporeggiare ulteriormente, ma di finalizzare. Tanto più che, se dovesse essere confermato quando rivelato ieri da “Reuters”, il valore del Milan sarebbe ulteriormente salito: non 1,1 miliardi di euro, ma 1,18 pari a 1,26 miliardi di dollari.

Gli scenari

Secondo qualcuno, questo ulteriore rialzo sarebbe la conferma di un possibile scenario emerso già la settimana scorsa da ambienti londinesi. Vale a dire che Elliott potrebbe temporaneamente rimanere nell’azionariato rossonero. E non soltanto per perfezionare una sorta di passaggio di consegne, rispetto al percorso di risanamento definito e imboccato dal fondo americano. Il nodo finale, infatti, sarebbe il via libera del Comune di Milano alla costruzione dello stadio. Ora non c’è, ma una volta ottenuto farebbe aumentare il valore del club. In questo modo, dunque, potrebbe essere giustificato una sorta di “premio” supplementare per il trasferimento della quota restante di azioni. Ovviamente, qualora fosse effettivamente questo l’impianto dell’operazione, tutto sarebbe preventivamente stabilito, tra clausole, opzioni e contro-opzioni, al momento del “signing”.

Per gradi

A ogni modo, è ancora troppo presto per avere un quadro dettagliato di ciò che attende il Milan una volta che sarà finito nelle mani di Investcorp. L’obiettivo è chiaramente quello di aumentarne ulteriormente il valore, presumibilmente con orizzonte temporale di almeno un decennio. La strada da percorrere è quella di aumentare i ricavi, sfruttando i canali che Investcorp ha già a disposizione. Tra cui c’è anche Mudabala, ossia il fondo sovrano di Abu Dhabi che detiene il 20% del gruppo del Bahrain. Esiste anche l'intenzione di presentarsi sul mercato con risorse importanti per il rafforzamento della squadra, ma senza esagerare. Si procederà in maniera graduale, in parallelo con la crescita del fatturato. Come peraltro prevede il nuovo Fair Play finanziario dell’Uefa.


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