Investcorp, la strategia per fare grande il Milan

Si sta per aprire ufficialmente una nuova era per il club rossonero: pronto un piano di crescita decennale che punta a raddoppiare il valore globale
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MILANO - Ci sarà ancora da attendere per la firma sugli accordi vincolanti tra il fondo Elliott e la proprietà del Bahrain per la cessione del Milan. Il signing dovrebbe arrivare la settimana prossima, ma l’operazione con Investcorp non è a rischio. Sono tempi tecnici naturali per strutturare contratti lunghi e complessi, ultime clausole da mettere a punto prima di apporre la firma sull’accordo preliminare che sancirà di fatto l’arrivo del nuovo fondo arabo, in attesa del closing che invece sarà ufficiale solamente alla fine del mese di maggio quando la stagione calcistica sarà già conclusa. In quel caso ci sarà l’ufficialità e verrà reso noto il nuovo organigramma societario.

I conti

Secondo fonti finanziarie, Investcorp ha completato la due diligence sul Milan e non sembra aver rilevato criticità nei conti del club rossonero. I numeri sono chiari e trasparenti e secondo quanto apprende “MF-DowJones” il fondo arabo ha apprezzato il grande lavoro svolto negli ultimi 4 anni dal fondo Elliott per risanare il club dopo la disastrosa gestione cinese che ha lasciato un rosso in bilancio di 126 milioni e contratti pesantissimi da gestire. Ora che la due diligence è stata ultimata si attende solo la firma per gli accordi vincolanti per la vendita del Milan a 1,18 miliardi di euro. In questa fase di contrattazione intensa ci sarebbero due team di lavoro. Il primo dedicato alla due diligence; il secondo focalizzato sulla stesura del futuro business plan del club rossonero. L'obiettivo del Fondo sarebbe quello di realizzare un investimento di lungo termine. Infatti Investcorp vorrebbe rimanere al Milan almeno per una decina di anni dove proverà a raddoppiare il valore del club attraverso l’incremento di sponsor e partnership, e con lo sviluppo ulteriore del marchio rossonero nel resto del mondo. Dal punto di vista strettamente finanziario Investcorp sta studiando una società veicolo con una struttura "permanent capital", cioè investimenti che hanno un orizzonte temporale più ampio e paziente. Ciò potrebbe comportare una politica di crescita graduale più equilibrata, sempre nel rispetto delle norme del Fair Play Finanziario, e meno aggressiva (almeno inizialmente). Ma non va trascurato che alle spalle di Investcorp ci saranno importanti investitori locali, capitali da 3-4 gruppi del Golfo Persico e Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti (detiene il 20% di Investcorp).

Crescita e sviluppo

La nuova proprietà araba s’inserirà nel solco tracciato dall’attuale fondo americano ma punterà ad una crescita forte del Milan in campo internazionale. La sfida non è semplice e per questo una grossa spinta potrebbe arrivare dal nuovo stadio. Una struttura di proprietà è assolutamente necessaria per il Milan e sia Elliott che Investcorp spingeranno molto per la realizzazione di un impianto moderno e all’avanguardia. Non è ancora stato escluso che il Milan possa costruirlo da solo, estromettendo l’Inter dal progetto, ma al momento l’impressione è che i due club milanesi possano ancora condividere lo stadio in futuro. Il dubbio è quello di realizzarlo accanto all’attuale San Siro oppure uscire dal centro e spostare il polo sportivo in una zona periferica come Sesto San Giovanni. Investcorp appena prenderà in mano le redini del Milan punterà anche a rivedere alcuni contratti di sponsorizzazione, soprattutto, con Fly Emirates e Puma, alla luce della partecipazione per due anni di fi la in Champions e con un ritorno importante d’immagine per la società rossonera.


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