Milan, il coperchio del Diavolo

Milan, il coperchio del Diavolo© Getty Images
Ivan Zazzaroni
4 min

Non credevo che il Milan potesse lottare per lo scudetto, perciò considero eccezionale il lavoro della coppia Pioli-Ibra. Sì, perché l’uno ha migliorato l’altro e tutti e due hanno fatto il bene della squadra: alle qualità tattiche e umane dell’allenatore Zlatan - pur se protagonista di un finale a mezzo servizio - ha aggiunto l’ostinazione nella ricerca del risultato propria del vincente, il valore che ha saputo trasmettere al gruppo. Pioli e Zlatan hanno fatto le pentole, il coperchio ce l’ha messo la società che non ha mai raccontato bugie, né combinato pasticci, anche per evitarne le conseguenze.
Immaginavo che l’Inter sarebbe stata in corsa fino alla fine, nonostante considerassi difficilmente sostituibili Lukaku, Hakimi e soprattutto Conte. Investendo su Brozovic, Perisic e sulle coppie alternative, Inzaghi è stato capace di restituire ai suoi il gusto del gioco e la gradita libertà d’espressione. I due punti che dividono le milanesi sono niente e sono tutto, di sicuro non risultano spiegabili con la sola tecnica. Sottolineo tuttavia che nei momenti di difficoltà il Milan è riuscito a perdere meno punti dell’Inter.
Un bell’aiuto alle due “finaliste” l’hanno dato certamente il Napoli, l’Atalanta e la Juve. La squadra di Spalletti era la più attrezzata (opinione personale) ma proprio nel momento in cui ha pensato di poter centrare il bersaglio grosso, si è sciolta nei limiti caratteriali. Le altre hanno conosciuto la peggiore stagione: ad agosto Allegri e Gasperini le mani avanti le avevano comunque messe.

Ultime dalla fantasia

Tra oggi e domani la fantasia, la più grande amica e la più grande nemica del calcio, saluterà Napoli e Torino: Insigne ne porterà un po’ in Canada, Dybala non conosce ancora il prossimo indirizzo. Mi auguro che non sia lontano da casa. Nostra.

Il biscottificio ha chiuso per sempre?

Il Verona salvo e soddisfatto che vince a Cagliari contro una squadra in totale disperazione; l’Empoli fuori dalla zona calda e mai impeccabile in casa che non regala nulla alla Salernitana, e anzi fa di tutto per batterla sfruttando l’esaltante giornata di Vicario, che para l’impossibile e anche qualcosa di più. E prim’ancora il Bologna a rischio appagamento ma motivato a distanza da Mihajlovic, che toglie due punti al Milan e tre all’Inter. C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria: sembra più respirabile, meno pesante, soffocante.
Complimenti a Thiago Motta che salvando lo Spezia ha compiuto un miracolo: se batterà il Napoli ripeterà la stagione di Vincenzo Italiano che chiuse a 39. Sogna. Credi. Fallo. Ripetilo (cit.).

Il calcio italiano e la logica del conviene

Leggendo l’intervista di Aldo Cazzullo a Giovanni Floris sul Corsera ho trovato in una risposta del conduttore di Dimartedì la spiegazione dei problemi del calcio italiano: «La logica del conviene o non conviene sta prendendo sempre più il posto di giusto o sbagliato» spiega Floris. «Se ci fosse un equilibrio tra le due logiche sarebbe una buona cosa; se passa solo la prima, si salva il singolo, ma si trasforma il suo mondo. Diventa accettabile un mondo in cui muore il vecchietto, in cui si può cedere la libertà, in cui la convenienza decide chi e che cosa resta in piedi. La responsabilità collettiva, la libertà stessa diventano un limite; e abbatterlo apre le porte a un mondo che non è detto ci piacerà». Amen.


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