Chi è Origi, leggenda del popolo del Liverpool

Lascia dopo 8 stagioni, ha inciso su vittorie e successi: il gol in semifinale di Champions contro il Barça il punto più alto della sua esperienza
Chi è Origi, leggenda del popolo del Liverpool© LAPRESSE
Gabriele Marcotti
3 min

La stima dei tifosi verso gli attaccanti segue talvolta strade misteriose. E il popolo di Anfield non è differente in questo senso. Centravanti come Fernando Torres, Michael Owen, e forse persino Luis Suarez, non sono mai stati considerati “leggende” dall’esigente zoccolo duro della Kop. Status, viceversa, riconosciuto a Divock Origi - che quest’estate lascerà il Liverpool dopo otto stagioni - nei commenti social sul suo congedo. Un consenso unanime, ratificato anche dallo stesso Klopp che in più di un’occasione lo ha definito «uno dei più importanti giocatori che ho avuto». Un attestato di stima non da poco per un giocatore che ha condiviso le sue stagioni nel Merseyside con altri campioni come Countinho, Mohamed Salah, Roberto Firmino, Sadio Mané, giusto per citare solo gli ultimi. Un’agguerrita batteria di rivali che fatalmente ha finito per limitarne le presenze in campo. Eppure l’attaccante belga saluta la Premier League con un bottino non certo mediocre: 41 gol in 171 apparizioni con la maglia dei Reds. Inferiore, forse, alle eccessive attese che avevano accompagnato il suo sbarco a Liverpool, quando – ancora giovanissimo – prometteva di diventare un crack mondiale. Eppure sufficienti per meritargli un posto di diritto nella gloriosa storia dei Reds.

Decisivo

Difficile, d’altronde, trovare un altro giocatore che abbia inciso così tanto nei trionfi del Liverpool facendo in realtà così poco. Perché Origi ha avuto il merito di mettere a segno, senza ombra di dubbio, il gol più iconico dell’epopea Klopp, e probabilmente uno dei tre più spettacolari di sempre. L’incredibile rimonta nella semifinale di Champions contro il Barcellona, nel 2019, al di là della conquista di Champions e Premier, resta una vetta inarrivabile. Così come il commento radio, diventato la suoneria telefonica di migliaia di tifosi, di Steve Hunter: «Angolo battuto alla svelta… Origiiiiiiiii!!!!». Nei social media è diventato subito meme virale. Quella doppietta ai catalani gli è valsa l’eterna gratitudine dei tifosi, che in seguito hanno continuato a riservargli un trattamento speciale, nonostante lo scarso impiego. Forse anche per questo Origi ha deciso di restare così tante stagioni a Liverpool. «Quello che ha realizzato con questa maglia è qualcosa di speciale, unico. Irripetibile».

Indimenticabile

Tra i gol indimenticabili, anche quelli segnati sia nell’andata che nel ritorno dei quarti di Europa League contro il Borussia Dortmund (2016), oltre ad uno celeberrimo realizzato all’Everton. E dire che Origi è stato titolare una sola annata, nel lontano 2015-16, la prima di Klopp a Liverpool, terminata anzitempo a causa di un brutto infortunio. Quell’estate Klopp acquistò Mané, e 12 mesi dopo dalla Roma arrivò Salah, retrocedendo Origi a quarta, o persino quinta (dietro anche a Daniel Sturridge), scelta nelle gerarchie del tecnico tedesco. Per questo che all’età di 27 anni il belga ha infine deciso di lasciare il Liverpool per il Milan. I suoi ormai ex tifosi lo hanno capito e sostenuto in questa scelta. Senza però dimenticarlo, anzi tributandogli massimi onori. Quelli che spettano appunto ad una leggenda.


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