Olivier Giroud ha iniziato la seconda stagione con la maglia del Milan. Ripresi gli allenamenti a Milanello, in questo pomeriggio di giovedì 7 luglio il francese è a Casa Milan per presentare il suo libro: "Crederci, sempre. Perché ho fiducia nella vita, in Dio, in me stesso e nel destino".
In occasione di questa presentazione, dunque, il Campione del Mondo 2018 con la Francia parla in conferenza stampa.
Milan, Giroud sul libro: "Strano scrivere un libro su un giocatore in attività, ma è uscito un bel lavoro"
"Desideravo scrivere questo libro. Un autore che ha scritto un libro su Deschamps mi ha chiamato dato che desiderava scrivere un libro sulla mia vita. Io mi sono preso del tempo per pensarci. È un po' strano dato che sono un giocatore in attività e non ancora ritirato, però alla fine ho scelto di scriverlo. Devo dire grazie allo scrittore: abbiamo fatto un ottimo lavoro assieme".
Come si evince dal titolo, Giroud è un ragazzo spirituale che crede in Dio (si definisce evangelico). L'ex Chelsea e Arsenal parla dunque anche della spiritualità nel mondo del calcio:
"Da parte mia è una cosa naturale parlare di fede all'interno del mondo del pallone. Sono una persona socievole e desidero essere di esempio per i miei fratelli in Dio e anche per coloro che si fanno delle domande in merito alla spiritualità".
Giroud tifoso del Milan da bambino: "Shevchenko il mio preferito"
Nel libro, gli viene chiesto, viene citato parecchie volte il calciatore ucraino Andrij Shevchenko, Pallone d'Oro 2004 e grande leggenda rossonera, vincitore di ben due Champions League nel 2003 (contro la Juve, segnando il rigore decisivo a Buffon) e nel 2007 (nella vendetta contro il Liverpool dopo la rimonta subita nel 2005).
Giroud rivela di aver guardato spesso le partite del Milan da bambino, e di aver ammirato in particolar modo la classe dell'usingolo di Kiev:
"Durante il periodo del grande Milan, tra il '90 e il 2000, ero un super tifoso del Milan. Ho guardato tantissimi video di Van Basten e anche di Papin, francese come me, desideravo fare gol come loro. Shevchenko era per me la classe, un esempio, il giocatore che più mi piaceva: lui era in grado di fare gol in ogni modo e io adoravo la sua mentalità, dato che lottava sempre e non mollava mai. Quando l'ho incontrato avevo le stelle negli occhi".
Giroud esalta Ibrahimovic: "È una leggenda del Milan"
Nel libro viene scritto che Stefano Pioli è stato il vero artefice dello Scudetto rossonero, ma anche Ibrahimovic ha dato una grande mano.
Giroud riprende queste dichiarazioni, sottolineando lo stile di Pioli e anche l'importanza di Zlatan Ibrahimovic, rivelando un aneddoto davvero molto divertente che riguarda lo svedese:
"Non conoscevo molto Pioli, però quando abbiamo parlato ho compreso immediatamente di poter lavorare davvero bene assieme a lui, dato che è una brava persona, sincera, che è in grado di comunicare ai giocatori. Ibrahimovic è una leggenda del Milan. Non gli ho rivelato immeditamente di essere un suo tifoso. I miei amici mi hanno regalato la sua maglietta da gioco. Avevo un pochino di ansia nel chiedergliela... Lui adesso ci scherza su questo. Sono davvero contento del rapporto che ho con Zlatan".
Giroud ricorda i gol nel derby del 5 febbraio: "Emozione pazzesca"
Il punto di svolta della prima stagione rossonero di Olivier Giroud è stato senza dubbio il derby vinto per 2-1 contro l'Inter il 5 febbraio 2022, partita nella quale il francese ha segnato la doppietta della vittoria in tre minuti, dal 75' al 78':
"Emozione pazzesca, con la Curva Sud di fronte a me. Sono state due reti pesantissime. Se l'Inter avesse vinto quella partita sarebbe stata quasi irraggiungibile... Penso che Dio mi abbia detto di crederci fino alla fine per il primo gol e pure per il secondo... quel gesto tecnico capita un volta. Ho dato una spinta a De Vrij prima di fare quella corsa, così che sul passaggio di Calabria si è trovato in ritardo e poi... esplosione! Tutti i tifosi hanno parlato di questo gol per 4-5-6 mesi, ancora oggi! Capita solo se ci si crede. Sono molto fiero e spero di vivere ancora questo tipo di emozioni".
Giroud ha rotto la maledizione della 9 del Milan: "Ma non era un tabù"
Dopo l'addio di Super Pippo Inzaghi, nel 2012, la maglia numero 9 del Milan ha regalato solo dolori ai giocatori che hanno avuto il coraggio di indossarla.
Da Fernando Torres a Destro, da Pato a Matri. Giroud invece non ha fallito, risultando finalmente decisivo con la storica maglia numero 9 sulla schiena:
"Non c'è tabu. Io sono cristiano, ma sono superstizioso. Non è grazie al numero che faccio gol. Lo desideravo al Milan, è un bel regalo essere come Pippo Inzaghi il numero 9 del Milan”.