Pioli, l’allarme è già suonato per il Milan

Pioli, l’allarme è già suonato per il Milan© LAPRESSE
Alberto Dalla Palma
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Chiariamo subito: un punto a Bergamo, soprattutto se stai sotto di un gol, è sempre un tesoretto prezioso nell’economia di una stagione lunga e massacrante, però è evidente che dal Milan si aspettavano tutti qualcosa in più, probabilmente anche lo stesso Pioli. Perché per un’ora la squadra rossonera ci era sembrata diversa da quella che aveva vinto lo scudetto dopo aver corso dietro all’Inter, non si vedeva la voglia di lottare, di soffrire, di cercare il pallone per ripartire. Si stava atteggiando come la prima della classe dopo un’interrogazione perfetta, ma intanto l’Atalanta aveva segnato un gran gol con Malinovskyi, l’uomo appena messo sul mercato da Gasperini per una questione di numeri. Certo, uno con un sinistro così dovrebbe segnare molto di più, almeno andare in doppia cifra, ma l’ucraino resta sempre un grande talento del nostro campionato, almeno per ora: l’1-0 ha mandato in crisi il Milan, che peraltro non si è scosso più di tanto, a differenza di Pioli, apparso molto agitato pensando all’Inter e al Napoli già in (mini) fuga. 

Lo specchio della serata rossonera? Leao, sostituito dopo un’ora da Origi: sempre molto sufficiente, il portoghese non era riuscito a incidere sulla partita come riusciva a fare nel girone di ritorno della scorsa stagione. Ed è proprio questo che temeva e teme Pioli, chiarissimo alla vigilia del confronto con l’Atalanta: se il Milan perde le proprie caratteristiche, seppure ricco di giocatori dotatissimi, smarrisce inevitabilmente anche le proprie qualità. O ritrova e mantiene la fama di qualche mese fa, oppure l’atteggiamento della serata di Bergamo può rappresentare un campanello d’allarme importante per il tecnico rossonero, che subito dopo la prima ora ha stravolto l’assetto e cambiato gli uomini meno incisivi per recuperare almeno un punto con la prodezza di Bennacer. Fuori prima Brahim Diaz e Rebic per De Ketelaere e Giroud, poi Leao e Messias per Origi e Saelemaekers: la scossa è stata evidente, come il calo fisico dell’Atalanta che per un tempo aveva ritrovato la sintonia e la voglia di giocare che l’avevano portata in alto anche in Europa. Curioso che il gol nerazzurro lo abbia segnato un separato in casa in attesa di sistemazione. A meno che quel sinistro non possa cambiare il destino di Malinovskyi. 


 


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