Milan, De Ketelaere multitasking: copre tutti i ruoli dal centrocampo in su

Il belga può giocare trequartista, mezzala o attaccante. In prima linea out Leao, Origi, Rebic e Ibra
Milan, De Ketelaere multitasking: copre tutti i ruoli dal centrocampo in su© AC Milan via Getty Images
Adriano Ancona
4 min

MILANO - Trequartista a piacere, con licenza di colpire. È così che Pioli vorrebbe De Ketelaere domani sera. Per dare scacco matto al Napoli, dentro un reparto impoverito dall’assenza di Leao e pure qualche metro più avanti in corso d’opera. Del resto, le soluzioni tra campo e panchina raccontano del solo Giroud presente in distinta come punta vera a San Siro. Poi sta tutto allo spirito di adattamento. Quello che di certo non manca a Charles De Ketelaere, diventato un talento da quasi quaranta milioni proprio per la capacità di svariare. Anche in questo modo il Milan dovrà spremere il primo gol dal belga: che bello sarebbe, trovarlo nella partitissima…

Eclettico

In quella sfida al vertice che il Milan affronta in semi-emergenza offensiva e che ha il sapore di un rinnovato duello-scudetto. Pensare che, inizialmente, De Ketelaere era sbarcato sul pianeta rossonero con tutt’altra idea. Ovvero quella di essere impiegato da trequartista di destra. Nel territorio di caccia che però appartiene a Messias e Saelemaekers: finora nessuno dei due ha dato segnali di non meritarsi un posto da titolare, così il trasloco di De Ketelaere in altre zone è stato inevitabile. Il suo indice di pericolosità come centrale, va da sé, è molto più elevato. Dimostrazione pratica, dovranno essere i novanta minuti contro il Napoli. Quelli che, appunto, possono smontare e rimontare il Milan a seconda delle posizioni in campo di De Ketelaere. Abituato, in ogni caso, a una centralità dei compiti in zona-gol. Fino a pochi mesi fa, il ragazzo segnava per il Bruges: per dire, una volta ha fatto persino la mezzala. Andando pure a bersaglio – contro il Charleroi – nella partita giocata in un ruolo decisamente non suo. Un altro l’ha fatto da esterno alto di sinistra nel 4-1-4-1, e un altro ancora da trequartista puro. Tutto questo, nel perimetro dei suoi quattordici gol dello scorso campionato. Vinto, peraltro – il terzo consecutivo – da capo-cannoniere del Bruges. Riepilogando: l’anno scorso De Ketelaere ha ricoperto cinque mansioni differenti, nell’arco della stagione. Al Milan si misura con le stesse dinamiche di campo. Cercando di imparare dalle prime difficoltà. Di fatto, l’unica partita che ha promosso il belga a pieni voti è stata quella col Bologna di fine agosto. Aspettando scintille da domani sera.

Variabili

Le ottime capacità di De Ketelaere anche da punta, la Lazio poté intravederle due anni fa in una serata da dentro o fuori di Champions League. Brividi veri, quando il belga colpì la traversa in pieno recupero, mettendo a serio rischio la qualificazione agli ottavi. Già allora, probabilmente, il Milan aveva gli occhi su De Ketelaere. Acquistato ora, come miglior rinforzo dell’estate rossonera, in un periodo non banale. L’immediato post-scudetto nonché la stagione del cambio di proprietà. In un Milan che punta sui giovani, De Ketelaere è uno degli interpreti in grado di ricalcarne le linee-guida. Sostituendo, all’occorrenza, anche un Giroud che per adesso è goleador in servizio permanente effettivo. Ma a partita in corso, tutto può succedere. L’ipotesi di giocare con due punte, in ogni caso, era già passata al vaglio di Pioli nelle ore che hanno preceduto il viaggio a Genoa di sabato scorso. Domani a sinistra dovrebbe cominciare Saelemaekers, poi, si vedrà. Sia De Ketelaere che Giroud andranno in nazionale, al fischio finale di Milan-Napoli. E, a proposito, l’unico gol con il Belgio di De Ketelaere sta per compiere un anno. Ironia della sorte, lo ha segnato a Torino proprio contro l’Italia.


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