Milan, è crisi sotto porta: l’analisi di tutti gli scenari

La sconfitta con il Napoli a San Siro apre il dibattito: dopo 8 mesi persa l’imbattibilità e troppi gli errori commessi dai Campioni d’Italia
Milan, è crisi sotto porta: l’analisi di tutti gli scenari© Getty Images
Antonio Vitiello
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MILANO - È durata otto mesi l’imbattibilità del Milan in campionato, ventidue turni che hanno visto la squadra rossonera non perdere mai fino allo scontro diretto di domenica sera contro il Napoli. L’ultima volta che il Milan aveva subito una sconfitta era stato per mano dello Spezia il 19 gennaio scorso, sempre per 1-2 a San Siro, ma questa volta il ko per l’ambiente milanista è stato ancora più doloroso per come gli uomini di Stefano Pioli hanno interpretato il match.

Pioli, la reazione

Le ore successive al ko sono state ancora più dolorose per l’ambiente Milan, la delusione d’altronde era tangibile fin dal fischio finale con il tecnico dei rossoneri che ha parlato di insoddisfazione per come si era conclusa la gara: «Se giochi così bene non puoi perdere, c’è rammarico», aveva detto Pioli. La delusione di non aver aggiunto nemmeno un punto in classifica dopo una partita ben preparata e interpretata nell’arco dei novanta minuti ha tormentato giocatori e allenatore. «Siamo grandi, non importa l'entità della sconfitta, e nella prossima partita torneremo più forti per perseguire i nostri obiettivi», ha scritto ieri Rafael Leao sui profili social. Il portoghese è mancato soprattutto per l’aspetto della finalizzazione del gioco. Il Milan ha praticato un buon calcio, con idee apprezzabili, ma ha concretizzato poco, e l’assenza di Leao è uno dei fattori della poca consistenza in area di rigore. «Non il risultato che volevamo, ma orgoglioso di questa squadra! Incredibile supporto della nostra Curva Sud e di tutti i nostri tifosi», invece è il messaggio di Oliver Giroud, autore di una bella prova e del suo quarto centro in sette partite di campionato.

Milan, i dettagli

In una delle partite più belle che il calcio italiano attualmente possa offrire, i dettagli hanno fatto la differenza e Pioli a fine partita non ha avuto problemi a sottolineare dove il Milan abbia perso la sfida con il Napoli. Questione di concretezza in area di rigore, mancanza di determinazione nei momenti chiave. L’esempio lampante è la traversa colpita da Pierre Kalulu a due metri da Meret nei minuti finali della partita, un legno che ai fini del risultato e della classifica è costato caro al Milan. Ma se l’attacco è solamente Giroud o Leao, anche la difesa sta commettendo qualche errore di troppo in questo avvio di stagione. Il Milan l’anno scorso ha blindato la porta con prestazioni eccezionali di tutto il reparto arretrato, mentre ora deve ancora trovare un equilibrio definitivo. Basti pensare che nelle ultime cinque partite il Milan ha subito ben sette gol. Lo staff tecnico sta lavorando a Milanello da diversi giorni per individuare il problema, ma non sono solamente i singoli a commettere errori, bensì c’è un lavoro diverso sull’intero modo di difendere rispetto all’anno scorso. Manca ad esempio un centrocampo più roccioso come quello formato da Kessie e Tonali nel finale dell’anno scorso, dove spesso si aggiungeva anche Krunic come finto trequartista per dare più equilibrio. Ad oggi gli uomini davanti la difesa sono diversi e questo presume una rivisitazione del modo di difendere. Durante la sosta Pioli ha intenzione di risolvere anche questo difetto.


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