Milan mai così straniero: il rischio è l’effetto Qatar

Il club rossonero ha deciso in estate di puntare su giovani provenienti dall’estero: sono rimasti sei i giocatori italiani nell’organico del Diavolo
Milan mai così straniero: il rischio è l’effetto Qatar© LAPRESSE
Adriano Ancona
6 min

MILANO - Mai stato così tanto esterofilo come oggi, il Milan. Con gli annessi e connessi di una fase complicata che è la sosta per le nazionali, aggiunta al Mondiale sistemato tra meno di due mesi. Un inedito, da queste parti, svuotare la squadra di italiani: ai livelli di un record, nella storia rossonera. Di certo, anche rispetto ai parametri che si sono date le altre big del campionato. La Juventus, per esempio, ha quasi il doppio dei giocatori nostrani rispetto al Milan: undici contro sei. L’Inter ne conta nove, sono invece otto per Roma, Lazio, Napoli e Atalanta. La politica milanista, quella di scovare i rinforzi in giro per l’Europa, non è intralciata dall’anomalia di una stagione che prevede il viaggio in Qatar per molti protagonisti.

Dieci rossoneri in partenza

Un rischio calcolato, quello di orientare l’ultimo mercato su giovani stranieri. Proprio perché stavolta il Mondiale cade nel bel mezzo della stagione. Ecco, un piccolo assaggio di quel che significa moltiplicare gli impegni dei propri giocatori il Milan lo sta avendo durante questa pausa. Fisico stressato, incidenti di gioco al seguito, con lo sgradevole effetto di impoverire l’organico proprio a ridosso di partite-chiave. A proposito, al Mondiale dovrebbero andare dieci milanisti. Compreso quel Giroud dal gol facile anche con la Francia. «È frustrante vivere con questa incertezza», ha ammesso il bomber del Milan - impiegato anche ieri sera contro la Danimarca - in un’intervista realizzata in patria, quando si è trattato di pronosticare una sua convocazione per il Qatar. Il torneo iridato sarebbe gratificante per Giroud a 36 anni - li compirà venerdì - come per Maignan e Theo Hernandez, saliti sul treno mondiale quasi fuori tempo massimo. Origi e Rebic, per differenti motivi, sembrano destinati a restare qui. Ricapitolando: ai tre francesi si aggiungeranno De Ketelaere, Saelemaekers, Kjaer, Tomori, Leao, Ballo-Touré e Dest.7

Milan, Pioli spera di recuperare tre giocatori per la ripresa

Lo scenario mondiale

Insomma, se da una parte la Juve ha due totem come Pogba e Di Maria prelevati da poco e forse arrivati col pensiero fisso del Mondiale d’inverno, Pioli spera di non affacciarsi al girone di ritorno con nuovi problemi. Già alle prese con un'ultima stagione piena di infortuni - che hanno lastricato la strada dello scudetto, l’anno scorso - il torneo in Qatar espone ancora di più il Milan agli inconvenienti. Un ragionamento a parte lo merita Ibrahimovic, operatosi a maggio dopo che la Svezia si era arresa ai play-off - due mesi prima - contro la Polonia. L’obiettivo di Zlatan, inizialmente, era di correre verso il Qatar magari attivando il risparmio energetico in questi mesi. Ibra sarebbe stato l'undicesimo, allora. Per altri invece c’è di mezzo un’escalation a tinte rossonere: Saelemaekers, Tomori e Leao sono esplosi con la maglia del Milan addosso, in questi anni. Kjaer, comunque un punto fermo nella Danimarca, si è rigenerato da quando gioca con Pioli. Una valorizzazione collettiva, di fatto.

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Controcorrente

Le eccezioni a un Milan che parla straniero stanno nell’ossatura: Calabria, il capitano, e Tonali. Pobega, il nuovo che avanza, resta comunque un’alternativa nello scacchiere rossonero. Come pure Florenzi, Mirante e un Gabbia rimasto a Milano soltanto perché il mercato imponeva fino all’ultimo di non scoprire troppo il reparto. Le recenti uscite di Romagnoli, Conti e Maldini hanno abbassato notevolmente il numero dei “nostri”. Gli italiani riposeranno per un mese e mezzo, durante il Mondiale, ma il Milan va controcorrente. Nel tragitto verso la seconda stella, andranno inevitabilmente moltiplicate le energie.


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