Milan, il ritorno di Ibrahimovic: "Sono ancora Dio, ora si cambia musica"

Dopo il lungo stop, lo svedese è vicino al ritorno in campo e si dice pronto a risollevare la stagione dei rossoneri: "Non sono preoccupato, ma è il momento di far parlare il campo"
Milan, il ritorno di Ibrahimovic: "Sono ancora Dio, ora si cambia musica"© AC Milan via Getty Images
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MILANO - E' pronto a tornare in campo dopo il lungo stop per l'intervento chirurgico al ginocchio e non pare aver perso nulla in termini di leadership: Zlatan Ibrahimovic si confessa ai microfoni di Sport Mediaset e lo fa con il solito piglio e la consueta autostima, promettendo di risollevare il Milan dalla crisi di gioco e risultati che ha attanagliato la squadra di Pioli in questo avvio di 2023.

"Sono sempre Dio, ora si cambia musica"

Dal punto di vista personale, Ibra a scanso di equivoci dimostra subito di essere lo stesso guascone di sempre: "Non è cambiato niente, sono ancora Dio e sono ancora il numero 1, per quello mi criticano da 25 anni. Ora però sono pronto a tornare e a cambiare la musica". Zlatan però non è solo slogan e anzi spiega nel dettaglio quali siano le sue condizioni fisiche e psicologiche e quel che ha fatto e farà per cambiare le sorti della stagione rossonera: Mi sento molto bene. Sono rientrato in gruppo e mi sento libero in campo e anche fuori dal campo. . Sono stato troppo tempo fuori e non è stato facile. Ho fatto un recupero lungo e lo sapevamo ma l’importante sono i riscontri fisici che sono positivi e stanno migliorando tutti i giorni. Questo è il primo obiettivo, il secondo è rientrare bene. Non voglio tornare in campo per beneficenza, se entro in campo lo faccio per portare risultati e per fare quello che ho sempre fatto. Altrimenti non sarebbe una sfida per me, starei a casa a giocare coi miei figli. In questi mesi mi è mancato tutto, da fuori ho fatto quello che potevo fare: ho aiutato la squadra in un modo differente rispetto a quando ero in campo. Ma è in campo che posso aiutare il più possibile, ed è lì che voglio stare. Ho tanta voglia, sono tanti mesi che sono fuori e se non hai voglia non devi essere qui. Ho voglia di fare tante cose, questi sono mesi persi. Non posso andare indietro e cambiare le cose ma devo ripartire dal mio rientro per fare le cose che non ho fatto in questi otto mesi. A 41 anni ho ancora tante pagine da scrivere anche perché la qualità non scompare, il fisico cambia, la preparazione fisica è diversa ma la qualità non va via, è una cosa che rimane. Nel mio caso non cambia. A chi non crede in Dio, lo farò vedere in campo, non a parole””.

"Dimostreremo in campo il nostro valore"

Sulla situazione difficile vissuta dalla squadra e sulle prospettive, Ibrahimovic dimostra ancora una volta di avere le idee ben chiare: “Se abbiamo vinto lo scudetto è perché ognuno ha fatto il suo, ognuno si è sacrificato e si è preso le sue responsabilità nel momento in cui serviva. Non c’è stato un one man show, noi non siamo dipendenti da uno o due fenomeni, abbiamo vinto grazie al collettivo di tutti. E anche grazie ai tifosi che hanno dato una grande carica al gruppo. Gli ultimi risultati non mi preoccupano, fanno parte del campionato, ci sono sempre degli up and down ma ora è il momento di dimostrare chi siamo e bisogna farlo in campo”.

Pioli, Leao e De Ketelaere: la fiducia di Zlatan

Infine Ibrahimovic smorza le critiche sui singoli, prendendo le parti dei tre nomi maggiormente sulla graticola, quello di Pioli, Leao e De Keteleare: “Sono cose normali, uno è l’allenatore del Milan e se le cose non vanno bene è giusto criticare lui e la squadra. Siamo professionisti e ci aspettiamo le critiche, non sono tutte rose e fiori, le critiche fanno parte del lavoro. Se non reggi le pressioni delle critiche non bisogna fare questo lavoro ma le critiche fanno parte del nostro mondo e sono utili perché ti fanno restare al top. Quando sei brutto puoi diventare bello. Leo viene da un anno fantastico, ha vinto il premio come migliore giocatore del campionato. Poi il contratto, altri club che ti cercano, il mondiale e tutto il resto. Ma lui deve restare concentrato e pensare solo a giocare a calcio. Tutto il resto si risolve, lui deve solo pensare a giocare. È diventato più forte rispetto a un anno fa, solo che quest’anno tutti sanno chi è Leao, l’anno scorso invece erano meno concentrati su di lui. Ora invece sanno che è il più forte di tutti e stanno più attenti su di lui. De Ketelaere ha grandi pressioni anche per il prezzo pagato, tutti hanno aspettative. È un talento, ha grande potenziale, deve solo trovare la giusta strada per crescere. Poi è in un’altra città, fuori casa e deve abituarsi. Ma quando arrivi al Milan tutti ti aiutano, ti accolgono al meglio, quando entri nel nostro spogliatoio ti senti a casa. Deve solo sbloccarsi, poi una volta che si sblocca parte tutto”.


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