Dopo 343 giorni, il Milan è di nuovo in testa al campionato. Certo, momentaneamente in condominio con il Toro e in attesa che si giochino tutte le altre partite della sesta giornata, però, volete mettere la soddisfazione dei rossoneri che in cinque giorni hanno capovolto il loro mondo? Soltanto domenica scorsa, prima che calasse la sera del derby, Fonseca era un allenatore sulla graticola, inverecondamente criticato e addirittura bersaglio di un urticante totosuccessore. La strepitosa vittoria sull'Inter e, adesso, il perentorio successo sul Lecce, maturato con i tre gol in cinque minuti e pur chiudendo in dieci contro undici dall'80', hanno rivalutato il cinquantenne signore nato in Mozambico. Il quale, evidentemente, sa il fatto suo e dimostra un'invidiabile resilienza psicologica alle contingenze negative, nonché un evidente spirito di corpo, messo in campo per protestare vibratamente contro l'espulsione lampo di Bartesaghi.
La metamorfosi del Diavolo scaturisce dalla vocazione offensiva che il tecnico gli ha trasmesso, tesa ad esaltare le qualità di un campione d'Europa del calibro di Morata, tenerissimo nelle vesti di bomber papà che segna e va ad abbracciare i figli, per la prima volta a San Siro. Poi ci sono Leao & Theo: quando sono in questa condizione di forma, trasformano la corsia di pertinenza nell'autostrada lungo la quale loro corrono e gli avversari arrancano, inutilmente tentando di tampinarli e/o tamponarli. L'azione del 2-0 è stata da manuale e ha permesso al nazionale francese di eguagliare le 29 reti di Maldini, con il contorno dei 22 assist dettati da quando indossa la maglia rossonera. Ancora: lo stato di grazia di Pulisic. Al quarto gol stagionale in 6 partite fra campionato e Champions, il capitano degli Usa brilla per la prolificità pari al senso tattico che gli permette di essere un costante punto di riferimento della manovra offensiva.
Aggiungete gli evidenti progressi di Fofana che al centrocampo di Fonseca conferisce dinamismo e solidità. In vista del Bayer, martedì in Champions League, la prova d'orchestra con il Lecce è stata una sinfonia. Per contro, Gotti ha un gran lavoro da fare. Dopo un avvio incoraggiante, a San Siro i salentini si sono squagliati come neve al sole, al culmine di un periodo no: sei giorni fa, la rimonta in extremis del Parma a Via del Mare; tre giorni dopo, sempre in casa, l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Sassuolo, ora il ko di Milano. In campionato, nelle prime sei giornate il Lecce ha colto la vittoria di misura sul Cagliari e i pareggi con Parma e Toro, incassando 3 sconfitte (Atalanta, Inter, Milan), 11 gol al passivo a fronte dei soli 3 realizzati. Urge suonare la sveglia.