Conceicao sul caso ex portavoce: “Persone cattive pagate da qualcuno. Milan, ora via la negatività”
Nella serata di ieri è scoppiato il caso: l'ormai ex portavoce di Sergio Conceicao ha fatto trapelare, con alcuni messaggi alla stampa, il presunto malumore dell'allenatore sull'ambiente del Milan. Conceicao ha subito smentito tutto e poco fa l'ex collaboratore ha rassegnato le sue dimissioni. Della questione è tornato a parlarne l'allenatore in conferenza stampa: "Mi dispiace di tutta questa situazione. Voglio capirne di più anche nelle sedi legali. Non capisco ciò che mi ha fatto questo collaboratore, non so se per cattiveria o se pagato da qualcuno. Un giornalista mi ha mandato uno screen dei punti che lui ha mandato, lo ha fatto sicuramente per cattiveria. Mi dispiace per tutti, anche per chi lavora qua al Milan. Noi siamo qua tutti i giorni, Ibra e Moncada sono qui tutti i giorni, parliamo con la squadra, abbiamo lavorato in una settimana pulita. Dal Porto sono uscito in una situazione non bella e non ho ancora mai parlato di quello che mi successe. Figuriamoci se qua, quando ancora non sono andato via, mi metto a parlare di ciò che succede. Dovrà risponderne nelle sedi legali".
Conceicao: "Io devo sempre giustificare il perché devo essere l'allenatore del Milan"
Conceicao prosegue parlando del momento della squadra: "La voglia la vedo. Sono convinto che tutti siano molto vogliosi. Dopo Riyad, abbiamo perso energia con il pari con il Cagliari. Fino a Zagabria avevamo un'ottima media punti, poi è stato brutto tra errori, episodi e errori miei. Nelle due partite col Feyenoord c'è stata un po' di sfortuna, a livello di mentalità sembravamo essere un po' più sereni, ma anche alcune decisioni sono al limite: tante volte l'arbitro non ammonisce sulle simulazioni, Theo è stato espulso. Abbiamo perso l'anima e non la dobbiamo perdere, altrimenti cadiamo in un buco. So che sono parole, ma a me costa, costa come ai tifosi. Mi costa stare qua a parlare con voi. L'Arsenal ha battuto 7-1 il PSV e l'anno scorso col Porto ci ho perso solo ai rigori. Non è che da un giorno all'altro non capisco di calcio, non è che sono arrivato dal niente. Io devo giustificare tutti i giorni il perché devo essere l'allenatore del Milan. Voi lo sapete che qua ci sono problemi grandissimi, a livello di ambiente e di mentalità. Ma l'unica soluzione è vincere. La settimana è stata molto buona a livello di lavoro, ma questo non vuol dire che domani vai a Lecce e vinci. Non bisogna guardare indietro, ma avanti".