Palladino da favola: così si va in Europa

Da quando è arrivato in panchina il Monza vola: ha un rendimento inferiore soltanto a Napoli e Inter
Palladino da favola: così si va in Europa© LAPRESSE
Matteo Marega
4 min

Meglio del Milan, e decisamente a contatto col salotto buono dell’Europa. Il Monza vale un posto in Champions League, da quando in panchina c’è Raffaele Palladino: il terzo posto maturato da sedici partite a questa parte - condiviso con la Lazio e Roma, dietro Napoli e Inter - simboleggia l’ambizione pura. La realtà della classifica generale, in ogni caso, non si stacca così tanto dall’Europa visto che il Monza stasera potrebbe ritrovarsi da solo al settimo posto. L’imbattibilità di questi mesi ha come logica conseguenza un girone di ritorno in cui progettare il meglio: lo ha spiegato anche ieri Palladino, dopo il successo di Bologna sono stati i giocatori stessi a guardare oltre. «Quello di alzare l’asticella, è un preciso desiderio della squadra», ha spiegato ieri l’allenatore del Monza. «C’è stato un bel confronto tra noi, sappiamo di potercela giocare contro chiunque con umiltà: è uno stimolo il voler arrivare in alto, anche se non ci siamo prefissati un reale obiettivo».

Progressi

Del resto, a inquadrare il decimo posto come nelle possibilità del Monza erano stati anche Berlusconi e Galliani. A scatola chiusa, rispetto a una stagione che lanciava i brianzoli in A per la prima volta nella loro storia. Tutto questo, dentro una serata speciale in cui il ritorno del Cavaliere allo stadio (l’ultima volta con il presidente in tribuna, l’allenatore era ancora Stroppa) va benedetto con una partita da Monza. Una squadra imbattuta da otto giornate, e che dal pari con l’altra milanese - l’Inter, acciuffata allo scadere un mese e mezzo fa - ha alternato con precisione chirurgica pareggi casalinghi e vittorie esterne. Poco male, pensando a oggi: sarà infatti il tifo rossonero, quello in maggioranza. Quindi un concetto di fattore campo piuttosto relativo, per il Monza. Palladino intanto ha incassato i complimenti di Pioli e ha imparato anche dalle sconfitte. «Lo dimostra l’ultima partita, vinta a Bologna dopo aver perso all’andata: se abbiamo fatto bene, è perché alcune difficoltà sono state superate alla grande. Così dovrà succedere anche contro il Milan: non a caso, il vero salto di qualità il Monza lo ha fatto fuori casa e contro squadre superiori. Conosco l’importanza di questa partita, per Berlusconi e Galliani non è come le altre». Davanti a un Milan con Leao che ha voglia di sbloccarsi («Servirà lo scooter per prenderlo», ha detto Palladino) e un Ibrahimovic che scalpita, allora, guardia altissima. «Ho conosciuto Zlatan quando ero alla Juventus, da calciatore: è incredibile, ma il Milan in generale è pieno di campioni».

Petagna carico

Piuttosto, permane l’assenza di Carlos Augusto. Uno dei più continui, nella stagione del Monza, e costretto per la seconda volta di fila a uno stop causa infortunio. Quindi il rebus è proprio sulle corsie con Donati, Birindelli e Ciurria in corsa per tre maglie qualora Pessina («E’ eccezionale, può stare in ogni zona del campo», ha detto Palladino) venisse schierato ancora sulla trequarti. Poi c’è l’ex milanista Petagna che arriva da un gol, due assist e un rigore procurato nelle ultime due giornate: in rossonero ha conosciuto la serie A, all’esordio nel 2013, senza mai lasciare il segno. Anche lui, come il Monza, si è affacciato al girone di ritorno con una carica ulteriore. Che può portare lontano, magari in Europa.


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