Parma-Napoli, i dubbi di Palazzi: l'inchiesta non parte

Il procuratore non avrebbe ravvisato negli episodi gli estremi per avviare un’indagine
FOTO Higuain, rissa sfiorata con Mirante
Antonio Giordano
2 min
NAPOLI - Benvenuti su «scherzi a parte», in questo mondo virtuale, un po’ buffo e assai grottesco, nel quale galleggiamo: è una bolla di sapone, ma non ce ne siamo accorti, perché pensavamo fosse vero, che quei due - Mirante e Higuain - volessero menarsi sul serio; e gli altri due - Galloppa sicuro, dicono Bigon fosse l’altro - ci siano andati vicini vicini. Mattacchioni che non siete altri, almeno potevate farcelo almeno intuire, tanto per avvisare i bambini in tribuna che scappavano intimoriti con i loro papà. E’ stata una Grande Torta, senza offesa per nessuno: sapete, quelle scene finte come partite taroccate o come il wrestiling, in cui l’uomo ch’è ridotto a manichino prende cazzotti in faccia che schianterebbero un toro, pedate nella pancia che sventrerebbero un bue e - prodigio, anzi miracolo - ha però un fisico talmente bestiale da farsene una ragione, spazzolarsi la spalla dalla polvere e ricominciare. Parma-Napoli (dopo) è stato un amabilissimo remake d’uno spaghetti- western, però mancavano Bud Spencer e Terence Hill, e comunque si sono arrabbiati: prima Mirante con Higuain (o viceversa), poi sotto il tunnel, e comunque l’hanno fatta in piazza, mica nel sotterraneo, c’erano pure le telecamere, migliaia di spettatori allo stadio e due ispettori della Procura Federale, hanno lanciato accuse alcuni del Parma ed è venuto fuori il sacro orgoglio e la lesa dignità. [...] Il dottor Stefano Palazzi, il capo della Procura del calcio, ha raccolto l’incartamento, ha ascoltato ciò che gli ha riferito (probabilmente) Walter Moretti, uno dei suoi due inviati speciali al Tardini, è un signore elegante nel portamento e nell’abbigliamento che in tv si vede, sta alla periferia del caos e osserva e ascolta e mentalmente prende nota. E’ bastato il dossier, a Palazzi, e forse le immagini, per adesso meglio non procedere. Su questo riflette, il capo della Procura federale.

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