Higuain e Andujar, vile aggressione

Dopo la partita di domenica, una quindicina di delinquenti ha assaltato le auto con i due giocatori: parabrezza in frantumi e attimi di terrore
Higuain e Andujar, vile aggressione© Action Images / Reuters
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NAPOLI - Attimi di puro terrore sulla pelle di Gonzalo Higuain e Mariano Andujar: domenica notte, mentre a bordo di due automobili diverse rientravano a casa dopo la partita con la Lazio, i due giocatori del Napoli si sono trovati al centro di un'aggressione. Una vergognosa aggressione messa in scena da una quindicina di delinquenti travestiti da tifosi-contestatori che, per fortuna, non ha provocato conseguenze fisiche né a loro né a chi viaggiava con loro: il bilancio di quegli interminabili attimi di panico conditi da calci, pugni, colpi e insulti racconta della rottura del parabrezza della macchina di Andujar e di altri danni alle carrozzerie. Danni riparabili, certo, ma la lesione della dignità umana non è mai facilmente curabile.

IL BRANCO - E allora, la cronaca. La storia di un episodio che, vale la pena sottolinearlo con sollievo, ha seminato tanto spavento ma neanche un graffio. I fatti: concluso il rinfresco offerto da De Laurentiis per salutare Rafa e la stagione, dopo la partita di domenica con la Lazio costata al Napoli la qualificazione in Champions, il portiere lascia il San Paolo a bordo della propria auto e il Pipita lo segue a ruota con un taxi insieme con suo fratellomanager, Nicolas detto Nico, e anche sua madre Nancy (in città da qualche giorno). La mini carovana intraprende il percorso obbligato che dallo stadio porta alla Tangenziale, quando, all'altezza dei semafori che precedono l'incrocio tra via Claudio e via Terracina, ovvero la strada che conduce verso le abitazioni di Higuain e Andujar e che le auto si apprestavano a imboccare, spunta il branco.

L'AGGRESSIONE - Una quindicina di delinquenti, chi a volto scoperto e chi invece coperto dal naso in giù, accerchia le macchine. E comincia l'aggressione: insulti e colpi a ripetizione, il parabrezza del portiere argentino che si spacca, le carrozzerie che assorbono e gli occhi dei passeggeri che si iniettano di terrore mentre assistono impotenti alla scena. L'agguato dura poco, ma sono attimi infiniti. Attimi che soltanto la scaltrezza del tassista riesce a interrompere trovando la freddezza e il riflesso giusto per innestare la prima e partire a razzo. Seguito da Andujar. Fine delle trasmissioni, inizio della vergogna.

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