Sarri, il Napoli ora vince così

Difesa, centrocampo, rombo, attacco: gli azzurri hanno trovato la formula giusta
Sarri, il Napoli ora vince così© Getty Images
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Tagsnapoli

C’era un’idea, è indiscutibile, però ad un certo punto è stato necessario reiventare se stesso, o soltanto ritoccarsi, ritrovare le coordinate di un’altra vita, precedente a quella di Empoli, soprattutto successiva alla propria: i numeri non si dànno, non è corretto, anzi è fuorviante, nè bisognava darne standosene al «chiuso» del rombo, in realtà una variazione neppure eccessiva del pensiero di Sarri, ma opprimente, soffocante. Ed allora, rimanendo sempre un po’ al centro del proprio calcio, quel Napoli che si è ritrovato tra le mani gli è bastato plasmarlo seguendo le inclinazioni naturali, sistemando il timer su quei tre e lasciandoli esplodere di loro: Callejon, Higuain e Insigne, o Mertens, o Gabbiadini, tanto fa lo stesso; poi, per risistemare le linee e le caratteristiche, Hysaj a destra e Ghoulam a sinistra; infine, per le geometrie, Jorginho, perché Valdifiori proprio non riusciva a gestire, coperto da un Allan che contribuisce ad assicurare il filtro mancante in passato. Sono piccole cose che ti cambiano una squadra, lasciandola comunque inalterata, eguale a se stessa, comunque ossequiosa della propria natura: il Napoli ha un’anima assai rock, sa scatenarsi, percuote, lascia tracce nella coscienza altrui, si concede graziosamente all’istinto, ha una vocazione che s’esalta ovunque, negli spazi stretti (ha uomini dal dribbling secco e facile) o in quelli immensi (lasciategli un contropiede e vedrete). Questa non è un’idea molto diversa da quella precedente che restava confinata in un rombo, però è quella giusta.

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