Napoli, Sarri: «Higuain il centravanti più forte del mondo»

Intervista esclusiva al tecnico dei partenopei: «Si chiude un anno fantastico»
Antonio Giordano
2 min

SCARPERIA - La memoria è un fazzoletto: dodici mesi, vissuti meravigliosamente, partendo dalla (sana) provincia, prima di scoprire il gigantismo d’una metropoli. Vedi Sarri e poi il Napoli, in quella fusione che è servita per starsene sempre più con la testa tra le nuvole, a divagare, a sognare, a pensare che esistano anche giorni migliori e chissà poi....Un uomo, un anno: è la fotografia d’una evoluzione prepotente, imponente, quasi una sorta di ribellione al destino o forse semplicemente il momento propizio per svelare se stesso, per presentarsi nella propria veste, per distribuire il proprio calcio ed ammantarlo di gioia. Il Sarri di Empoli, il Sarri di Napoli, il Sarri che si prende la scena e la manipola a modo suo, ora con il «rombo» (in Toscana) e poi con il «tridente» (al san Paolo): attaccando sempre, per lasciarsi dietro tutto quel che (non) è successo prima che arrivasse il 2015 e lo spingesse verso il 2016 a svelare, eventualmente, un’altra verità. Sarry Christmas, gli hanno scritto a Napoli.

Sarri, che anno che se ne va...
«Bello, emozionante, come neanche io avrei pensato potesse essere a san Silvestro. C’è dentro di tutto: il girone di ritorno fantastico con l’Empoli, la salvezza anticipata, la partenza con qualche problemino a Napoli ed ora questa striscia di risultati, in campionato e in Europa».

Domenica l’abbraccio di Higuain, d’una affettuosa violenza.
«Lui è sensibile e fino ad ora ha trasmesso di sé un’immagine non aderente al suo carattere. Non è soltanto il centravanti più forte al mondo, ma anche un uomo con sentimenti autentici».

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