Serie A Napoli, Giordano: «Sotto la tuta di Sarri c’era il fratello gemello»

Il tecnico degli azzurri ha perso il controllo di se stesso, s’è lasciato andare in un linguaggio che (non solo pubblicamente) non gli appartiene, ha sfondato il muro del suono con un insulto che non può essere etichettato o classificato e s’è ritrovato al centro del villaggio globale, sopraffatto dalla comprensibile controreazione ad una frase choc che però non racchiude un uomo, che sa essere ironico e garbato, paradossale e istrionico e che comunque s’è lanciato nel vuoto
Serie A Napoli, Giordano: «Sotto la tuta di Sarri c’era il fratello gemello»© MOSCA
Antonio Giordano
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NAPOLI - L’estasi, poi la notte del tormento: il confine tra il palcoscenico e la gogna è sottilissimo, invisibile, però percettibile. È una voce (stonata) che s’alza nel san Paolo e diviene un’eco che fa il giro del Mondo, perché ormai il passaparola è un attimo, un clic, un mouse, è un universo che s’accende, si scatena, si infiamma, prende posizioni o sceglie di starsene distante, fiancheggia e sopprime per stile, per cultura, magari anche per simpatia o per fede (calcistica). È la moda del Terzo Millennio, o forse - più giustamente - è l’evoluzione del tempo, mica soltanto della tecnologia, che manipola, deforma, comunque diffonde in diretta ciò che avviene al campo o in osteria.

S’è scatenata la sociologia di massa e, a scanso di qualsiasi equivoco, conviene subito sottolineare che Sarri ha perso il controllo di se stesso, s’è lasciato andare in un linguaggio che (non solo pubblicamente) non gli appartiene, ha sfondato il muro del suono con un insulto che non può essere etichettato o classificato (perché non ce ne sono di più gravi o di meno gravi: l’offesa, l’ingiuria, sono sgradevoli e basta) e s’è ritrovato al centro del villaggio globale, sopraffatto dalla comprensibile controreazione ad una frase choc che però non racchiude un uomo, che sa essere ironico e garbato, paradossale e istrionico e che comunque s’è lanciato nel vuoto.

È successo tutto in una frazione di secondo, ciò che basta per staccare la lingua dal cervello, per disperdersi nell’enorme contenitore mediatico, però è stato un lampo, ahilui abbagliante e fulminante che non può incenerire una vita. E’ stata una spiacevole e dolorosa deviazione da sé che però ha prodotto un’immediata conversione, le scuse in pubblico ed il pentimento sincero per aver riprodotto una versione distorta della propria identità: sotto la tuta c’è un altro Sarri, che esce dal san Paolo sconvolto, stordito, turbato dal fratello «gemello» (direbbe Carletto Mazzone), quello che gli ha preso posto per un secondo e che è già stato scacciato via.


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