Napoli, San Paolo: cinque milioni e si parte

Per l’ammodernamento ne arriveranno poi altri 20, ma la Champions preme, si inizia con le cose urgenti
Napoli, San Paolo: cinque milioni e si parte© LaPresse/Marco Cantile
Antonio Giordano
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NAPOLI - Forse è vero, non più una folle illusione (ottica): accadrà, perché i soldi non sono tutto nella vita ma aiutano a vivere meglio persino i sogni e possono persino realizzarli. E cos’altro era il San Paolo ammodernato? C’era una volta uno stadio piegato su se stesso, la cartolina spedita in giro per l’Europa dall’inferno d’un catorcio ormai cadente, mura che si sgretolavano e poi carenze ovunque, mica soltanto nell’anima. «Ma è con viva soddisfazione che accogliamo il felice epilogo dell’accordo con il Credito Sportivo e dell’erogazione di accredito che sarà data ai lavori di ristrutturazione». Habemus (nuovo) San Paolo e se proprio sarà impossibile rifarlo, l’annuncio dell’assessore allo sport Ciro Borriello è utile per scoprire come si presenterà, nel dettaglio, quell’involucro desolante dopo un maquillage che comincerà prestissimo, quasi subito e servirà per mostrarsi giovane, solido, efficiente, accogliente. «Con l’accordo si avvia un percorso che trasformerà il San Paolo in uno stadio moderno, sicuro e confortevole. Pensiamo ad una continuità di linea e di indirizzo che partendo dalle Universiadi - al centro della città sportiva - proceda anche con un piano di riqualificazione delle periferie».

COSA CAMBIA. Cinque milioni di euro, per cominciare, aspettando che poi arrivino gli altri venti, come da richiesta: però la delibera del Credito Sportivo del primo stralcio ha un senso e rappresenta il punto di (ri)partenza per fare il trucco a una cattedrale del calcio ch’è parsa esageratamente abbandonata a se stessa dalla burocrazia e dalla politica. «Possiamo essere contenti di poter dire ai tifosi del Napoli che i lavori inizieranno grazie a questi primi fondi e poi si concluderanno entro il 2017. Vogliamo che il San Paolo sia alla altezza della storia e della bellezza della sua gente». C’è un piano, ci sono le scadenze, c’è il progetto e, adesso, pure cinque milioni utili per intervenire rapidamente, cominciando - con il primo milione - secondo le istruzioni ricevute dalla Uefa, perché la Champions bussa alle porte.

SCANSIONE. In ordine d’urgenza: la messa in opera di nuove reti di distribuzione idrica ed anti-incendio; il ripristino funzionale degli uffici, delle sale stampa e per le conferenze, dell’area hospitality e degli spogliatoi; ma anche un nuovo sistema di canalizzazione degli scarichi pluviali per evitare il ristagno dell’acqua sul solaio e poi tutto ciò ch’è stato imposto dal Gruppo operativo di sicurezza per la gestione dell’ordine pubblico.

SI CAMBIA. Ma sarà un San Paolo che offrirà un colpo d’occhio nettamente diverso, perché altri quattro milioni serviranno per sostituire un primo lotto di sediolini: ne verranno cambiati dodicimila, per cominciare, mentre intanto si procederà anche alla sistemazione e alla impermeabilizzazione delle gradinate e si inciderà sui servizi igienici, una delle enormi lacune. L’ultimo stadio dovrebbe essere bello


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