Ancelotti si presenta: «Napoli, che sfida. Ronaldo uno stimolo in più»

Il nuovo allenatore in conferenza stampa spiega il ruolo che ha in mente per Hamsik, parla di mercato e dell'arrivo di CR7 alla Juve
Davide Palliggiano
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DIMARO FOLGARIDA (Trento) - "Perché ho accettato il Napoli? In primis perchè il Napoli ha creduto nelle mie capacità, poi la voglia di tornare in Italia e soprattutto perché ho trovato una società che ha voglia di crescere, di migliorare e da un punto di vista tecnico una squadra che mi soddisfa, che ha una filosofia di gioco molto interessante e molto vicina alle mie idee. Accetto questa sfida con molto entusiasmo. Obiettivo? Rendere la squadra competitiva in tutte le competizioni e su tutti i fronti il più a lungo possibile. Se siamo dentro a tutte le competizioni a marzo/aprile poi faremo i conti". Carlo Ancelotti si presenta così a Dimaro nella sua prima conferenza stampa da allenatore del Napoli. Accompagnato dal presidente, Aurelio De Laurentiis, ha spiegato come giocherà il suo Napoli (4-3-3, 4-3-2-1 o 4-2-3-1), parlato di mercato, ma anche dell'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. 

L'ARRIVO DI CR7 - "Conosco molto bene Cristiano, è forse il migliore giocatore al mondo. Casualmente arrivo in Italia nell'anno in cui arriva anche lui, ma il calcio italiano trae sicuramente vantaggio da questo, e non solo la Juventus, ma tutte le squadre. Per noi sarà una motivazione in più rivaleggiare con loro fino alla fine".

TOP PLAYER - "Non sono sempre quelli che guadagnano di più, bensì quelli più bravi e funzionali al nostro progetto. Chiunque è arrivato qui a Napoli ha le qualità giuste per migliorare questa rosa, che ribadisco era già competitiva di per sé. Non a caso la prima cosa che ho detto al presidente è stata quella di tenere la struttura portante di questa squadra che tanto bene ha fatto lo scorso anno".

HAMSIK, MERTENS, MA NON SOLO - “Non ho mai imposto giocatori a nessuno e mai lo farò. Il ruolo di Hamsik? Sicuramente andremo a lavorare molto con lui per la sua posizione in campo. Sono convinto che Marek possa fare il regista proprio nel ruolo di Jorginho. Mertens? Non credo possa fare l'ala, ma ha qualità per giocare anche tra le linee senza problemi". 

SE TELEFONANDO... - "Negli ultimi tempi è stato scritto di tutto: che ho parlato con Cristiano Ronaldo, con Cavani, Benzema, Di Maria, David Luiz, Vidal...Non ho mai parlato con nessuno di loro, in queste settimane ho parlato molto col ds Giuntoli e un pochino con il presidente. Non ho mai imposto giocatori a nessuno e mai lo farò, ogni società ha le sue caratteristiche, i suoi obiettivi, e se io sono venuto a Napoli è perché ho visto una squadra molto competitiva".

COSA SERVE -Il reparto difensivo? Siamo alla ricerca di un laterale destro, come sapete, poi bisogna valutare le condizioni di Ghoulam. Dovrà fare un breve periodo di rieducazione, contiamo di averlo per l'inizio del campionato. Con piacere di tutti Albiol ha deciso di rimanere, poi abbiamo Chiriches, Maksimovic, Tonelli, Luperto che ha fatto molto bene con l'Empoli l'anno scorso e che in questi giorni stiamo valutando. Siamo alla ricerca solo di un laterale destro”.

IL VAR -  "Ottima innovazione, lo sta dimostrando anche il Mondiale. Ne va migliorata l'applicazione ma in linea di massima è una soluzione positiva per tutto il calcio. Evita polemiche e discussioni”.

L'ATTACCO - "Milik è una garanzia quando sta bene. L'infortunio è alle spalle, ora deve trovare continuità. Con lui, Inglese e Mertens il reparto offensivo sta a posto".

PASSIONE - Io voglio rendere felice la gente di Napoli, so quanta passione c'è, questo è il mio obiettivo. La loro passione può rappresentare per noi un vantaggio. L'ambiente – se si considera sotto l'aspetto positivo della passione – sicuramente ci stimolerà.

CT? NO, GRAZIE - "Se ho preferito il Napoli alla Nazionale? In tutti i colloqui avuti con la Figc il mio desiderio era quello di continuare ad allenare un club. Mi diverto molto a fare quello che faccio, a stare sul campo tutto i giorni, a preparare gli allenamenti. Fino a che non cambio il “chip” cerco sempre una squadra di club".

IL PORTIERE? DEVE PARARE - "Meret? E' il mio portiere ideale. Il calcio sta cambiando molto e anche il ruolo del portiere. Per me il portiere ideale è quello che para. Punto. Che abbia due mani che possano parare".

IL RAPPORTO CON ADL - "Come si può rendere felice De Laurentiis? Al momento lui ha reso felice me, mi ha invitato a Capri... Io credo che la felicità si raggiunga insieme. Per un allenatore il rapporto con la società è la cosa più importante, in base a quello diventa più facile il rapporto con la squadra. Non mi ha chiesto nulla in particolare, so che è ambizioso, ma lo sono anch'io".

IL MONDIALE - "Mi è piaciuto. La qualità del gioco è stata interessante, a tratti sorprendente. Tutti si aspettavano il Brasile, me compreso. Ci si aspettava che i top facessero la differenza, ma il calcio è cambiato. Conta il gruppo”.


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