Napoli, sfida a tre: sulla porta c'è fila

Meret è il gioiello, Ospina garantisce esperienza, per Karnezis tre vittorie su tre
Napoli, sfida a tre: sulla porta c'è fila
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Ma verrà un momento, e accadrà tra un po’, in cui scegliere costerà fatica: sliding door, sotto a chi tocca, a chi mostrerà d’essere più in forma, ovviamente, e consegnerà garanzie ad Ancelotti, lasciandolo sentire tra mani (e braccia) sicure. E comincerà una sfida a tre, e succederà, vedrete, che richiederà astuzia, intelligenza, atletismo, fisicità, volendo tante altre cose assieme, e alla fine premierà: «Colui che para». E’ finita, almeno così pare, poi si ripartirà, si guarderà al futuro - e senza chiaramente ignorare il presente - si lancerà lo sguardo in quell’orizzonte ch’è di Alex Meret, ventuno anni appena e un destino da predestinato, nonostante la perfida spalla, l’infida pubalgia e, infine, quell’ulna spezzatasi al secondo allenamento, il primo giorno di Napoli, che in tre mesi ha scorticato l’anima e lasciato graffi nell’umore. Però è andata, siamo ormai prossimi ai controlli di routine, andrà verificato il consolidamento del callo osseo, per poi lanciarsi di nuovo, e stavolta sul serio, in una partita a tre che s’annuncia rassicurante, che mescola tre scuole di calcio e tre modelli di riferimento diverso, che scava tra culture e stili già emersi e questo talento da gustarsi.

TOCCA A LUI - Meret è il gioiello dell’estate, quella «pazzia» da collezionisti di gioiellini costata venticinque milioni di euro per regalarsi un fenomeno annunciato: ma il destino, che fa corsa a sé, s’è tuffato di traverso, ha rotto l’incantesimo, ha tentato di spezzare un sogno, che Meret va riconquistando silenziosamente, dolorosamente, aspettano che arrivi l’ok del consulto dei medici e utile per ripresentarsi ad Ancelotti con la sua faccia da bravo ragazzo che potrebbe portare in panchina già a Udine.

Leggi l'articolo completo sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola


© RIPRODUZIONE RISERVATA