Napoli, già a Zurigo pronta una piccola rivoluzione

Ospina tra i pali, Malcuit a destra Diawara e Ounas a centrocampo. E Hysaj traslocherà a sinistra
Napoli, già a Zurigo pronta una piccola rivoluzione© LAPRESSE

NAPOLI - E’ quando il gioco si fa duro che bisogna duramente industriarsi per giocarsela, evitando di starsene con la testa tra le mani e fracassarsi il cervello prima che sia seriamente spappolato: è in quest’istante che il Napoli deve inventarsi la vita, rimescolandosela, andando a scovare le energie che ha e pure il talento che abbonda, in quella versatilità che si nasconde in un organico preso a pallate dal destino ma pur sempre rilevante. E’ in Europa League che la «rivoluzione» continua, si può fare e si farà, essendoci fluidificanti che possono lanciarsi tanto a destra che a sinistra, centrali che possono scivolare sulla fascia, esterni che sanno fare i centrali e fantasisti che sono in grado di ondeggiare tra il centrocampo e l’attacco: è un mosaico che va smontato e poi ricomposto, sin da giovedì, aspettando sapere cosa diranno i medici su Mario Rui (in giornata) e cos’altro che già non si sappia su Albiol (prossimamente), perché su Rog e su Hamsik - che ormai non ci sono più - è tutto chiaro. Perché il Napoli si è ristretto, improvvisamente.

Andiamo a vedere i cambi, reparto per reparto...


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DIFESA - Meret non ha mai visto l’Europa (quando era Champions), non da dentro, e può darsi che continui a scorgerla dalla panchina, pur rimanendo il titolarissimo di un ruolo che gli apparterrà per anni: a Zurigo, può essere scongelato Ospina, dinnanzi a una linea difensiva immutabile nel mezzo, con la coppia Maksimovic-Koulibaly, e rimodulata sulle corsie, con Malcuit che diviene una possibilità sulla destra e Ghoulam che può sentirsi in competizione, per rifiatare, con Hysaj, abituatosi per anni, ad Empoli, a spingere da quella parte.


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CENTROCAMPO - Ormai è 4-4-2 e dunque i mediani bisogna alternarli, per non affogare nell’acido lattico: l’Europa League è una vetrina da tutelare e Diawara, che nel suo passato ha pure esibizioni al «Santiago Bernabeu », non può certo tremare per un appuntamento del genere, che finirà per appartenergli ed andrà condiviso con Allan, instancabile. Un’occasione in più per Diawara, da capitalizzare fino in fondo. Poi qualcosa accadrà da una parte e dall’altra, ma sui corridoi laterali, per i quali c’è una folta schiera di eleganti interpreti: Callejon è il padrone in pectore della destra, ma ci sta che debba «difenderla » da Verdi, mentre sul fronte opposto può andarci Ounas, pure lui proteso all’ultimo scatto per tenersi il posto ed evitare che allo sprint lo batta l’universale Verdi.


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ATTACCO - Il Napoli riparte da Milik, dalla sua fisicità, dalla sua esuberanza, dalla sua prolificità - tredici reti segnate, nove delle quali negli ultimi settanta giorni, dalla prodezza di Bergamo in poi - e il resto è solito ballottaggio, o Insigne o Mertens, però con la consapevolezza che ci sono Verdi e Ounas, sempre loro, potenziali seconde punte, sulle quali si consuma un valzer alla ricerca del gol perduto.


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NAPOLI - E’ quando il gioco si fa duro che bisogna duramente industriarsi per giocarsela, evitando di starsene con la testa tra le mani e fracassarsi il cervello prima che sia seriamente spappolato: è in quest’istante che il Napoli deve inventarsi la vita, rimescolandosela, andando a scovare le energie che ha e pure il talento che abbonda, in quella versatilità che si nasconde in un organico preso a pallate dal destino ma pur sempre rilevante. E’ in Europa League che la «rivoluzione» continua, si può fare e si farà, essendoci fluidificanti che possono lanciarsi tanto a destra che a sinistra, centrali che possono scivolare sulla fascia, esterni che sanno fare i centrali e fantasisti che sono in grado di ondeggiare tra il centrocampo e l’attacco: è un mosaico che va smontato e poi ricomposto, sin da giovedì, aspettando sapere cosa diranno i medici su Mario Rui (in giornata) e cos’altro che già non si sappia su Albiol (prossimamente), perché su Rog e su Hamsik - che ormai non ci sono più - è tutto chiaro. Perché il Napoli si è ristretto, improvvisamente.

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