De Laurentiis, se lo conosci non ci evita

De Laurentiis, se lo conosci non ci evita© ANSA
Ivan Zazzaroni
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«In questi giorni ho letto di tutto e di più, ma anche su giornali importanti. Fortunatamente i giornali non li legge più nessuno», così Aurelio De Laurentiis un attimo dopo aver concluso la conferenza stampa alla quale aveva invitato i giornalisti dei giornali importanti che, a suo dire, non legge più nessuno. Grave che un uomo dell’intelligenza, dell’esperienza e della sensibilità del presidente del Napoli (impeccabile ieri nell’interpretazione del comandante deciso e riordinatore) ceda a considerazioni qualunquistiche e populiste come quella esposta ai microfoni di Sky: davvero lui si rallegra di vivere in un mondo in cui i cittadini non leggono più i giornali? E’ questa la sua idea di democrazia e informazione? Conoscendolo da anni, propendo per la battuta riuscita male. Gli ricordo peraltro che i giornali gli italiani li leggono più di prima. Solo che lo fanno ricorrendo sempre più spesso alle edicole virtuali, quelle che non costano un tubo.

La filiera è questa: il quotidiano cartaceo pubblica la notizia, il commento o l’intervista talvolta esclusiva; dalle prime ore del mattino scatta in rete la trasmissione gratuita di prime pagine, notizie, commenti e interviste dei quotidiani; al saccheggio, a partire dalle 6, partecipano anche le rassegne stampa televisive e radiofoniche, e quindi un articolo che un tempo veniva letto solo sulla carta da alcuni milioni di italiani adesso arriva a tutti o quasi. Dalle mie parti si chiama “furto di contenuti”. Insisto. Esiste una direttiva europea che tutela il copyright e che solo la Francia ha seguito. I nostri governi, come altri, continuano a trattare l’argomento ma in modo volutamente inefficace: il nuovo sottosegretario con delega all’editoria Martella sembra però particolarmente sensibile e vorrebbe fare qualcosa per proteggere la democrazia, il lavoro di migliaia di giornalisti della carta e gli editori che li pagano.

L’augurio è che trovi presto delle sponde robuste anche per dare un segnale al presidente del Napoli che i giornali continua a leggerli, anche se non sempre con piacere. Giusto un’annotazione finale e interessata, secondo i dati ufficiali (Audipress, dove non abbiamo parenti, né amici, né benefattori) nell’ultimo anno il Corriere dello Sport-Stadio ha aumentato i suoi lettori del 2,5%.


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