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«Allora, parliamo chiaro, avete sbagliato in Napoli-Atalanta?». «In Napoli-Atalanta, il gioco andava interrotto, certamente, non ci piove». «Bene, allora dopo questo, potrei alzarmi e andar via perché contento di sentirvi dire che avete sbagliato». Attacco, parata, ripresa d’attacco, tocca, come in una gara di scherma. Specialità: sciabola. In pedana, da una parte Carlo Ancelotti e l’episodio di Napoli-Atalanta, appunto, Kjaer che placca Llorente che allarga il braccio per difendersi. Dall’altra, il designatore Rizzoli, che ammettendo l’errore ha omesso quello che avrebbe spiegato poi, cioè che l’azione andava interrotta per il fallo di Llorente, precedente al comportamento irregolare dell’avversario. [...]
L'attacco di Ancelotti al Var
Ancelotti chiarisce, a lui la differenza fra campioni e bidoni non piace: «Mi spiego, io voglio accettare l’errore di Giacomelli, come accetto l’errore di Rocchi. Ma non accetto l’errore del VAR, questo non lo accetto, l’errore lo deve fare l’arbitro sul campo». Rizzoli ricompone: «Non è semplice fare il VAR. Tante volte sento dire: “perché non lo va a rivedere così siamo più tranquilli?” Non si può fare, altrimenti arbitrerà solo il VAR fuori dal campo e non è il nostro obiettivo». Stoccata di Carletto: «Mi consola che non è un obiettivo, che l’arbitro rimanga il protagonista». Punto.