Esonero Ancelotti, i giocatori in lacrime nello spogliatoio

Dopo la partita di Champions, parole di sostegno da parte di tanti giocatori
Esonero Ancelotti, i giocatori in lacrime nello spogliatoio© Getty Images
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Fin troppo facile definirla così: l’ultima cena. Cin cin e poi l’esonero. [...]

La decisione

Poche parole anche nello spogliatoio, subito dopo la partita: clima teso, aria pesante, sensi di colpa. Già, perché i giocatori sanno perfettamente di aver avuto una gran fetta di responsabilità, in questo epilogo così amaro e quasi paradossale alla luce di un 4-0 che però lascia intatto il ribaltone. Ma tant’è: e non è un caso che in molti, dopo la partita e prima della doccia, abbiano pianto. Ancelotti naturalmente no, o forse lo ha nascosto benissimo. Anche dietro un gesto di saluto rivolto alla folla e agli individui. «Non stavo salutando i tifosi, stavo salutando mia moglie».

Le lacrime

Saranno gli ottavi di fi nale conquistati da Carlo Ancelotti, che però attraverserà Rino Gattuso, con calciatori che escono allo scoperto ora, quando tutto ormai è già deciso, e si schierano: lo fa Koulibaly («Sono e sarò sempre con lui»), lo rifà Zielinski («Noi siamo sempre con lui»), e lo percepisce Ancelotti, che nello spogliatoio ha visto scendere le lacrime sulle guance di uomini difesi, eticamente e sinceramente, sino all’ultimo secondo. «Non c’è mai stata una spaccatura nel gruppo ma è normale essere in discussione, perché in campionato non siamo riusciti a fare ciò che invece ci è venuto benissimo in Champions. Dobbiamo tornare a giocare bene anche in Serie A, è chiaro. Ma sta volta abbiamo avuto risposte, con il rientro di Allan e quello di Milik, con il gesto di Mertens di concedere al centravanti polacco la possibilità di realizzare la tripletta. I segnali sono quelli giusti e Milik ci è mancato tanto». Però oggi sarà irrimediabilmente un altro giorno. E Rino ha già un volo prenotato: il Napoli da ieri sera di fatto è diventato suo.

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