Napoli, da Maksimovic a Insigne: rinnovi in stand-by

Maksimovic doveva aprire la carrellata dei prolungamenti e invece sinora non è arrivata la fumata “azzurra”. Situazione congelata anche per Mertens e Callejon in scadenza a giugno
Napoli, da Maksimovic a Insigne: rinnovi in stand-by
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Nikola Maksimovic avrebbe dovuto inaugurare la trafila dei rinnovi, delle situazioni contrattuali più o meno urgenti che, volendosi limitare esclusivamente alla questione sportiva, alla gestione manageriale, tengono il Napoli molto impegnato da un bel po’. Già, Nikola il serbo avrebbe dovuto mettere nero su bianco da mesi, sembrava tutto fatto a ridosso di Natale 2019 soprattutto perché la volontà comune è sempre stata quella di proseguire insieme: però alla fine non ha ancora firmato. Niente da fare: è questa la sintesi dell’ultimo incontro andato in scena a Roma con il manager, Fali Ramadani, una ventina di giorni fa o giù di lì; e comunque prima delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19. La situazione di Maksimovic, comunque, è lo specchio di quanto sta accadendo in questo momento: tutto bloccato. Tutto in pausa in attesa che la vita si normalizzi e di conseguenza anche il calcio riprenda a scorrere di pari passo. E tutti in stand-by: compresi Mertens e Callejon; Fabian e Allan; Milik e Hysaj; e Insigne.

L'incontro

E allora, freezer bello grande e via: dentro in otto, c’è posto per tutti, congelati com’è giusto che sia in un momento in cui l’incertezza è la sovrana di tutti i regni. L’ultimo ad aver avuto un segnale certo prima della paralisi delle attività, coinciso più o meno con la fi ne degli allenamenti della squadra e della circolazione libera, è stato Maksimovic: perché Ramadani, che tra l’altro cura anche gli interessi di Koulibaly, ha avuto un colloquio con De Laurentiis. Una chiacchierata che però non ha portato alla fi rma, alla defi nizione del prolungamento del contratto in scadenza nel 2021 fi no al 2025 (più l’opzione di un altro anno). Un altro rinvio dopo quello di inizio 2020 coinciso con l’infortunio rimediato alla vigilia del Genk. Questa volta, però, sono le cause di forza maggiore ad aver rallentato i processi: e come Nikola, sono tanti i colleghi sulla medesima barca dondolante.

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