Napoli, la Console italiana a Barcellona: "I giocatori vivranno in una bolla"

Gaia Lucilla Danese: "Tiferò Napoli, lì c'è una passione che ti travolge. Covid? Non si può stare sereni, ma in Spagna controlli e protocolli saranno rigidi"
Napoli, la Console italiana a Barcellona: "I giocatori vivranno in una bolla"© FOTO MOSCA
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NAPOLI - "Il consolato di Barcellona e l’ambasciata a Madrid sono in continuo aggiornamento. I giocatori del Napoli saranno iperprotetti, i protocolli sono molto ristretti e le condizioni di salute dei giocatori saranno monitorate costantemente. Vivranno in una bolla e in questo periodo dobbiamo farci guidare dal buon senso". Così la Console italiana a Barcellona Gaia Lucilla Danese, ha voluto rassicurare tutti sulla situazione epidemiologica in Catalogna ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in vista della gara di Champions League degli ottavi di finale, al Camp Nou, in programma sabato prossimo. "Ovviamente tiferò Napoli - ha ammesso -. Io sono tifosa della Nazionale e di tutte le squadre italiane, ma il Napoli è speciale. Lì c’è una passione che ti travolge, inoltre non si dimentica il grande Diego Armando Maradona". 

Sulla situazione epidemiologica, ancora preoccupante: "Sereni da un bel po’ non si può stare da nessuna parte. Io personalmente mi sono spostata in Spagna ed ho potuto verificare che chiunque arrivi qui, sia con l'aereo che con la nave, viene sottoposto a dei controlli documentati. Ci sono schiere di volontari all’aeroporto che ti fermano e controllano tutto. Chi verrà a Barcellona sarà sottoposto a molti controlli, come quelli rituali che avvengono anche in Italia. C’è un formulario che si compila sull’aereo e un codice VR che si controlla attraverso un’app. Sugli aerei ci tengono all’utilizzo della mascherina e sono pignoli. Si tratta di comportamenti responsabili che evitano il contagio. Bisogna seguire le indicazioni della guardia civil e delle autorità sanitarie. Nel dubbio si possono consultare gli istituti dell’ambasciata e del consolato. Io non vedo però una situazione difficile rispetto ad altri Paesi” ha concluso la Console Danese.


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